Il dramma di Luca Piscopo, morto a Napoli a soli 15 anni pochi giorni dopo aver mangiato sushi. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta: due i nomi iscritti nel registro degli indagati.
Febbre alta, spossatezza, diarrea, vomito. Luca Piscopo si era sentito male a novembre, poche ore dopo aver pranzato in un ristorante di cucina orientale del Vomero insieme ad alcune amiche. Avevano mangiato sushi. Nove giorni più tardi, il 2 dicembre scorso, il suo cuore aveva poi smesso di battere. Tifosissimo del Napoli, aveva solo 15 anni e studiava al liceo Pansini di Soccavo.
La morte di Luca, amato e benvoluto da tutti, ha lasciato nello sconforto l’intero quartiere in cui viveva. I funerali sono stati celebrati sabato scorso alla presenza di numerose persone tra amici, parenti e conoscenti. In occasione del recente match di Serie A tra Napoli e Atalanta era stato esposto allo stadio uno striscione in sua memoria con la scritta: “Ciao, piccolo Luca”.
La famiglia della giovane vittima vuole adesso vederci chiaro. Sul caso è stata aperta un’inchiesta da parte della Procura di Napoli, che ha disposto l’autopsia e iscritto due persone nel registro degli indagati: si tratta del titolare del ristorante in cui aveva mangiato Luca, un 55enne di nazionalità cinese, e del 61enne medico di base che aveva seguito il ragazzo attraverso una terapia domiciliare.
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L’ipotesi della Procura è quella di omicidio colposo. Dopo quel pranzo al sushi anche le amiche del giovane napoletano si sarebbero sentite poco bene, accusando sintomi tipici dell’intossicazione alimentare che, stando a quanto trapelato, in almeno un caso sarebbe stata diagnosticata come provocata dal batterio della salmonella.
Come affermato dalla legale che assiste la famiglia Piscopo, il ragazzo godeva di ottime condizioni di salute e “non aveva mai sofferto di alcuna patologia”. Secondo quanto si apprende, dopo i primi sintomi il medico gli aveva prescritto un antipiretico per la febbre, fermenti lattici per i disturbi intestinali e un antibiotico.
La cura dopo una settimana sembrava aver sortito il suo effetto: le condizioni di salute del giovane erano in miglioramento, quando poi improvvisamente è sopraggiunta la morte. Adesso saranno gli esami autoptici, già eseguiti nei giorni scorsi, a chiarire la causa del decesso.
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L’obiettivo dell’inchiesta è accertare se Luca Piscopo avesse problemi di salute pregressi ma non diagnosticati, se il cibo consumato abbia avuto una connessione con il dramma e se le cure somministrate siano state adeguate alla situazione. Dalle risposte agli interrogativi si potrà poi capire se siano ipotizzabili eventuali responsabilità.
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