I Vigili del Fuoco dopo un’altra lunga notte di ricerche hanno individuato quattro dei sei dispersi dell’esplosione della palazzina di Ravanusa: i morti salgono adesso a sette.
Si aggrava ulteriormente il bilancio provvisorio della tragica esplosione della palazzina di quattro piani di Ravanusa, in provincia di Agrigento, per una fuga di gas. Alle prime ore della mattina, intorno alle 6:30, i Vigili del Fuoco impegnati nelle ricerche dei dispersi hanno individuato ed estratto dalle macerie altri quattro corpi senza vita.
Secondo quanto si apprende i cadaveri erano tutti vicini: sarebbero della donna al nono mese di gravidanza, Selene Pascariello, del marito Giuseppe Carmina e dei genitori di quest’ultimo, Angelo Carmina ed Enza Zagarrio. La giovane coppia, che si era sposata circa un anno fa, era andata trovare i futuri nonni la sera di sabato 11 dicembre, quando poi intorno alle 20,30 si è verificata l’esplosione.
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Il punto della situazione
Dopo il triste aggiornamento di questa mattina il numero dei morti è salito a sette. Nelle ore subito successive al crollo della palazzina erano già stati recuperati i cadaveri di due donne e un uomo, oltre alle uniche due superstiti donne, trasportate in ospedale con traumi e fratture.
Adesso rimangono da trovare altri due dispersi: le ricerche tra i detriti del disastro proseguono a oltranza. Sono un centinaio i Vigili del Fuoco impegnati nelle operazioni tra nucleo NBCR, team USAR, cinofili ed esperti nella conduzione dei mezzi predisposti al movimento della terra.
🔴 #Ravanusa #crollo palazzina: 100 #vigilidelfuoco impegnati nelle operazioni di soccorso con nucleo NBCR, team USAR, cinofili e esperti nella conduzione di mezzi movimento terra. Nella clip il sorvolo con i droni sull’area dell’intervento [#12dicembre 12:15] pic.twitter.com/QNht1o13xc
— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) December 12, 2021
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Esplosione Ravanusa, proseguono le indagini
Sulla tragedia continua a indagare la procura di Agrigento, che ha aperto un’inchiesta per disastro e omicidio colposo, mettendo sotto sequestro un’area di almeno 10mila metri quadrati.
Dalle indiscrezioni emerse nelle ultime ore, alcuni cittadini della zona avrebbero lamentato nei giorni precedenti all’esplosione una puzza di gas, anche se sembrerebbe non essere arrivata alcuna segnalazione ufficiale. Adesso saranno le indagini a verificare se la rete di distribuzione del gas era a norma di legge.