Lo speciale Scandalo Antimafia della trasmissione televisiva Le Iene, chi è il giornalista Pino Maniaci, da sempre in prima linea.
Da sempre in prima linea nella lotta alla mafia, Pino Maniaci è uno dei protagonisti dello speciale Scandalo Antimafia della trasmissione televisiva Le Iene, in onda questa sera, 10 dicembre, su Italia 1. Da circa 20 anni è il volto di Telejato, rilevata nel 1999 quando stava per fallire.
Pino Maniaci non solo salda i debiti della vecchia gestione, ma rende Telejato una sorta di fiore all’occhiello nel panorama dell’informazione locale, non solo in Sicilia. Il suo modello viene riconosciuto in tutta Italia e la sua attività intensa non passa inosservata nemmeno agli occhi della mafia.
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In particolare, l’ex boss di Cosa nostra Bernardo Provenzano, latitante da decenni, prima del suo arresto seguiva l’emittente in cui il giornalista non mancava di fare commenti ironici proprio su di lui. Dal 2012, a Telejato, passata sul digitale terrestre, si aggiunge un nuovo canale dal nome Telejunior, riservato ai giovani aspiranti giornalisti.
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La storia di Pino Maniaci: il giornalista e l’impegno antimafia
Si tratta di un altro momento di passaggio fondamentale della sua carriera, come quando nel 2016 entra nei 100 eroi mondiali dell’informazione, una lista redatta da Reporter Senza Frontiere. Inutile dire che non mancano non soltanto le minacce di stampo mafioso, ma anche le cosiddette querele temerarie, delle vere e proprie intimidazioni al suo lavoro.
Pino Maniaci ne riceve centinaia, ma riesce sempre a vincerle. Simbolo dell’antimafia, lotta anche per la difesa dell’ambiente e organizza manifestazioni che raggiungono anche una vasta platea, raccogliendo in piazza migliaia di persone. La sua denuncia è localizzata in molti comuni in cui la presenza mafiosa è storicamente elevata.
Da Alcamo a Partinico, passando per San Giuseppe Jato, Corleone e Cinisi, Pino Maniaci si definisce un “missionario”, sottolineando che quello deve essere il ruolo del giornalista, ovvero compiere una missione. Denuncia illeciti e abusi edilizi e sottolinea che l’antimafia non deve essere un business, ma qualcosa che diventi intrinseco in chiunque.