Biografia di Antonio D’Amico: stilista di origini pugliesi, è noto soprattutto per la sua relazione con Gianni Versace iniziata nel 1982 e proseguita fino al 1997, anno in cui Versace è stato ucciso.
Antonio D’Amico è uno stilista di origini pugliesi, nato a Mesagne nel 1959. D’Amico è conosciuto in particolare per la sua relazione con il celebre Gianni Versace: i due si sono incontrati nel 1982 e sono stati insieme fino al 1997, anno in cui Versace è stato ucciso.
Versace, nel suo testamento, lasciò al compagno un vitalizio pari a 50 milioni di lire al mese (corrispondenti a 25.820 euro). D’Amico decise di ritirare i soldi che gli spettavano in un’unica soluzione per poi fondare una casa di moda che riuscì a portare avanti per tre anni. Successivamente, D’Amico ha iniziato a dedicarsi ad altre attività.
Secondo le fonti, i genitori di Antonio D’Amico si sono separati quando lui aveva solo 2 anni. Così, Antonio si è trasferito a Milano con la madre. All’età di 16 anni lo stilista ha perso la sorella Maria, che è deceduta proprio davanti ai suoi occhi a causa di una patologia cardiaca congenita.
D’Amico da ragazzo ha frequentato il Collegio di Como, per poi decidere di seguire la sua passione per la moda: in questo modo ha cominciato a lavorare come modello e, in seguito, è riuscito a diventare fashion designer.
Grazie al mondo della moda, Antonio e Gianni Versace si sono conosciuti. I due si sono incontrati per la prima volta durante uno spettacolo nel 1982 e da allora si sono innamorati e sono rimasti insieme per 15 anni.
Nel 1997 Versace è morto: lo stilista è stato ucciso da Andrew Cunanan, un noto serial killer che gli ha sparato mentre si trovava davanti alla porta della sua abitazione a Miami, in pieno giorno.
Mentre stavano ancora insieme, Antonio ha collaborato alla linea sportiva di Versace. La morte del compagno ha rappresentato un altro evento traumatico per D’Amico, che ha passato un periodo di depressione allontanandosi dai riflettori.
Nel suo testamento, oltre al vitalizio di 50 milioni di lire al mese, Gianni Versace ha lasciato a D’Amico il diritto di vivere nelle sue case in Italia e negli Stati Uniti. In seguito ad un investimento in una casa d’abbigliamento con sede e showroom a Milano, Antonio ha dovuto chiudere l’attività dopo tre anni per via di problemi legati alla gestione.
Nel 2002, D’Amico si è reinventato dando vita ad un ristorante, “La Carera”, insieme ai suoi soci. Una volta chiuso il ristorante, è tornato a dedicarsi al lavoro di artista-designer e, nel 2018, ha lanciato una linea d’abbigliamento che prende ispirazione dal golf (“Antonio D’Amico golf”).
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