Tre Manifesti a Ebbing, Missouri: ecco la trama del film di Martin McDonagh e il suo legame con la realtà.
Oggi, giovedì 9 dicembre, la prima serata di RaiTre offre la visione del film drammatico intitolato Tre Manifesti a Ebbing, Missouri, che si è aggiudicato nel 2018 due premi Oscar per l’interpretazione di Frances McDormand e Sam Rockwell, rispettivamente Miglior attrice e Miglior attore non protagonista.
Scritto e diretto da Martin McDonagh, il lungometraggio è ambientato in una piccola cittadina del Midwest in cui una ragazza è stata violentata e uccisa. La madre della vittima, Mildred Hayes, affligge alle porte del paese, dove era stato lasciato il cadavere, tre manifesti per denunciare il fatto che la polizia locale non stia facendo nulla di concreto per trovare l’assassino.
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Gli enormi cartelloni recitano su uno sfondo rosso tre messaggi precisi diretti allo sceriffo Bill Willoughby: “Raped while dying”, “Still no arrest?” e “How come, Chief Willoughby?”, ossia “Violentata mentre moriva”, “Ancora nessun arresto?” e “Come si sta muovendo, sceriffo Willoughby?”.
I manifesti in bella mostra non passano inosservati e in poco tempo iniziano a provocare le più svariate reazioni dei cittadini. Se da una parte le coscienze di molti vengono smosse, dall’altra non tutti prendono le difese della donna, complicandole la vita e ostacolando le indagini. È così che il film arriva a rivelare il meglio e il peggio della comunità.
Tre Manifesti a Ebbing, Missouri: un’ispirazione per proteste e denunce
Il film Tre Manifesti a Ebbing, Missuri racconta un dramma a sfondo politico, ruotando attorno ai temi più delicati dal punto di vista di una comunità: dalle ingiustizie e tensioni sociali alle disuguaglianze, passando per il femminismo e la percezione delle donne. Si tratta di una storia verosimile, dunque inventata sulla base di fatti realmente accaduti.
Al regista Martin McDonagh l’idea venne nel 1998: durante un viaggio in macchina nel Sud degli Stati Uniti la sua attenzione fu catturata da due manifesti di protesta che denunciavano un caso simile a quello raccontato dal film. Da qui l’intenzione di portare l’idea sul grande schermo.
Il lungometraggio è stato presentato nel 2017 in occasione del concorso ufficiale della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, ottenendo fin da subito ottimi riscontri di critica. Uscito poi nelle sale, si è rivelato anche un enorme successo economico, arrivando a incassare oltre 160 milioni di dollari a fronte di un budget di circa 20 milioni.
La grande risonanza ha portato il film a diventare poi fonte di ispirazione per diverse proteste in tutto il mondo, con il fine di denunciare crimini impuniti grazie all’utilizzo di manifesti simili a quelli affissi da Mildred Hayes. Per esempio dopo il tragico incendio della Grenfell Tower a Londra, che ha provocato la morte di 72 persone, sono stati utilizzati dei grandi manifesti rossi per denunciare la mancanza di un colpevole.
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Oppure è il caso di quanto avvenuto qualche tempo fa in Florida, dove dopo l’ennesima strage in una scuola è stato usato lo stesso mezzo per denunciare le politiche del senatore Marco Rubio in merito al controllo delle armi. Insomma, il film di McDonagh è l’emblema di come un film possa arrivare a ispirare e trovare riscontro nella vita reale.