Docente universitario ucciso nel Viterbese: i carabinieri hanno stretto il cerci intorno a un sospettato che ha avuto un malore
Continuano le indagini per fare luce sulla morte del biologo marino e docente dell’Università della Tuscia Dario Angeletti.
50enne, il professore è stato trovato senza vita all’interno della sua macchina nel pomeriggio di martedì 7 dicembre nei pressi del parco Saline di Tarquinia. Un luogo che il prof ben conosceva perché c’è un laboratorio dove lavorava.
Fin dal ritrovamento del corpo del docente (era seduto al posto guida in auto con la cintura allacciata e una ferita alla testa), i carabinieri hanno effettuate delle perquisizioni e nelle ultime ore qualcosa di nuovo è emerso, ponendo l’attenzione in modo particolare su una persona.
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Docente universitario ucciso, si segue la pista passionale
La svolta è arrivata grazie alle telecamere di videosorveglianza della zona. Una ha inquadrato l’auto del docente. Esclusa la pista della rapina, i carabinieri hanno seguito quella passionale che vede il coinvolgimento di una persona vicina alla vittima, sospettato e interrogato.
L’uomo è stato intercettato nell’entroterra viterbese, a San Martino al Cimino. Interrogato, secondo la stampa locale ha avvertito un malore ed è stato trasferito e ricoverato all’ospedale Belcolle di Viterbo, piantonato dai militari.
La Procura di Civitaveccia che indaga sull’omocidio ha aperto un fascilo per omicidio ma al momento la persona ricoverata non è iscritto come indagato ma è ritenuto il primo sospettato. Il motivo dell’omicidio sarebbe comunque passionale e c’entrarebbe una donna.
Sul luogo del ritrovamento i carabinieri hanno notato una frenata, segno che probabilmente Angeletti abbia cercato di fuggire. Forse già nella giornata di giovedì 9 sarà eseguita l’autopsia.
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Intanto la città di Tarquinia resta sconvolta per l’accaduto. Il primo cittadino Alessandro Giulivi tramite Facebook ha fatto sapere che “saranno sospese le celebrazioni dell’accensione delle luminarie”.