Dopo otto anni di studio teologico in Seminario l’ex conduttore di Linea Verde, Fabrizio Gatta, è stato ordinato sacerdote. Ecco la sua incredibile parabola
Don Fabrizio Gatta, questo il nuovo appellativo, dell’ex giornalista ha abbandonato la televisione nel 2013
La mattina di martedì 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio, presso la Concattedrele di San Siro a Sanremo il vescovo del centro ligure, Monsignor Antonio Suetta. ha ordinato sacerdote un uomo di 58 anni, Fabrizio Gatta.
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Ma perchè l’ordinazione di Gatta è così particolare rispetto alle altre? Lo è perchè in passato l’uomo nato a Roma il 3 dicembre del 1963 è stato un importante personaggio televisivo. Come riferisce l’edizione in edicola di Famiglia Cristiana Gatta tra il 1997 ed il 2013 ha condotto, come giornalista, importanti trasmissioni Rai.
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Ne ricordiamo alcune. Miss Italia edizione 1997, Linea Blu dal 2002 al 2012, il classico Concerto per l’Epifania nelle edizioni dal 1996 al 2004 e dal 2010 al 2013. E soprattutto Linea Verde, la popolare trasmissione RAI dedicata all’ambiente e all’agricoltura.
La scelta di Fabrizio Gatta
Poi quasi all’improvviso, ma chi lo conosce bene e da vicino sa che non è cosi, Fabrizio Gatta ha deciso di lasciare il mondo dello spettacolo e del giornalismo e di dedicarsi al cammino sacerdotale.
L’ormai ex giornalista si è ritirato nel seminario di Sanremo dove ha iniziato a studiare teologia. Nel 2019 Gatta si è laureato alla Pontificia Università Gregoriana. Poi nel 2020 è stato ordinato diacono presso la Diocesi Ventimiglia-Sanremo e, come detto, la mattina del 7 dicembre 2021 è diventato prete.
All’atto dell’ordinazione il Vescovo ha ricordato i trascorsi di Fabrizio Gatta e, dedicando il suo nuovo servizio a Sant’Ambrogio, il santo del giorno, ha ricordato a Don Fabrizio la necessità di lasciarsi alle spalle la carriera dove mondanità e luci erano preponderanti.
“Ti esorto a perseverare senza rimpianti – ha detto Monsignor Suetta – fuggendo alla tentazione di tornare in quel mondo”. Netta la convinzione del neo sacerdote: “Non mi sono mai voltato indietro” ed è evidente la voglia di non farlo nemmeno in futuro.