Continuano le tensioni tra la Cina e gli Stati Uniti, attriti che sotto covano lungo il filo sottile che lega la storia dei due Paesi.
In un articolo, il Wall Street Journal, ha riportato fonti secondo cui la Cina ha come obiettivo quello di costruire delle basi militari nell’Oceano Atlantico. Le basi andrebbero ad essere collocate nei pressi della Guinea Equatoriale, a Bata che, sempre secondo i servizi segreti rappresenterebbe il porto dove le navi militari cinesi potrebbero rifornirsi.
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Come spiega Rai News, le basi potrebbero essere operative a poco più di 10 mila chilometri dalla costa orientale degli Stati Uniti. La distanza è il punto centrale della discussione, quel nodo che spinge la Casa Bianca ad investigare costantemente sulle azioni della Cina.
In tal senso l’argomento sicurezza e Cina è arrivato più volte anche al Congresso: Rai News spiega che il generale Stephen Townsend, comandante del comando dell’Africa degli Stati Uniti aveva già avvertito sul fatto che, la reale minaccia, quella più preoccupante, arriverebbe proprio da “una struttura navale militarmente utile sulla costa atlantica dell’Africa[…] è qualcosa di più di un posto dove possono fare scalo e fare benzina e provviste. Sto parlando di un porto dove possono riarmare le munizioni e riparare le navi da guerra”.
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Il nodo che preoccupa gli Stati Uniti è dichiaratamente la paura che la Cina riesca a progettare la base navale militare nella Guinea Equatoriale, questo aprirebbe loro molte più porte e il pericolo di una minaccia proveniente dall’Atlantico prenderebbe vita. Al momento però, come spiega l’articolo, il riscontro dei servizi segreti americani non verte su nuove grandi costruzioni in atto.
La Cina è comunque ben presente in Africa e, a partire dagli anni 2000, 100 porti sono stati costruiti in Africa dalla potenza asiatica. Si tratta naturalmente di porti commerciali. Però, basti pensare però che, solo nel 2017 la Cina costruì a Gibuti, tra il Mar Rosso e il Golfo di Aden una base militare.
Così, tra Cina e Stati Uniti, le navi militari ritornano ad avere un ruolo fondamentale per gli equilibri geopolitici, e questo sembra solo l’inizio di nuove strategie deterrenti e non solo, da parte della Cina.