Kathryn afferma di essere stata chiamata “assassina” dopo la morte di Robert Buchel, il suo fidanzato protagonista di Vite al Limite.
La denuncia di Kathryn: la donna afferma di essere stata chiamata “assassina” e inondata di foto di peni dopo la morte di Robert Buchel. Il suo fidanzato era stato protagonista di Vite al Limite ed era morto a soli 41 anni. Si tratta di una vicenda davvero tremenda quella che ha coinvolto i due.
L’ex star di Vite al Limite Robert Buchel ha vissuto un finale molto tragico durante le riprese. Il nativo di Forked River, nel New Jersey, è morto il 15 novembre 2017 e la sua fidanzata, Kathryn Lemanski, purtroppo dopo quel giorno si è vista accusata di qualunque cosa. Episodi anche gravissimi l’hanno vista coinvolta.
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Nell’arco di cinque mesi, la star di Real Time è riuscita a perdere un terzo del suo peso, ma evidentemente questo non è bastato. Lungo la strada, ho sviluppato una dipendenza dalle pillole per il dolore dopo aver subito l’escissione del linfedema (un tipo di trattamento chirurgico in cui “il grasso in eccesso viene rimosso”).
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Morto dopo Vite al Limite: minacce contro la fidanzata di Robert Buchel
Ha subito un grave infarto ed è morto a 41 anni. Il suo episodio non è andato in onda ma le repliche dello show vanno comunque in onda, nonostante le polemiche legate al decesso. La sua fidanzata ha avuto un anno difficile di lutto e di molestie da parte dei fan. Ha spiegato: “È stato abbastanza difficile, ma la gente ha visto una versione modificata dello spettacolo a causa dei limiti di tempo che ha omesso molte cose che stavano accadendo al di fuori di quello”.
La donna assicura comunque che otto feedback su 10 che ha ricevuto dopo la sua partecipazione al programma sono stati sicuramente positivi. Tuttavia, i troll di Internet hanno bombardato Kathryn con alcune cose inquietanti. “Ho ricevuto più foto del pene nel mio Facebook rispetto all’industria del porno, non sto scherzando”, ha ammesso.
A quanto pare, foto della donna sono state diffuse su “gruppi di incontri omosessuali, gruppi di incontri sadomaso. Voglio dire, ho avuto persone che mi includevano in gruppi che non sapevo nemmeno esistessero”. La donna ha spiegato anche di essere stata addirittura additata come “assassina”.