“Ore 14” ha intervistato in esclusiva Raffaele Sollecito, coinvolto insieme ad Amanda Knox e Rudy Guede nel delitto di Perugia: ecco cosa ha raccontato.
L’omicidio di Meredith Kercher, noto anche come il delitto di Perugia, è uno dei casi italiani di cronaca nera più controversi degli ultimi anni. Era la notte tra l’1 e il 2 novembre del 2007 quando il corpo della 21enne inglese, giunta in Italia nell’ambito del progetto Erasmus presso l’Università per stranieri del capoluogo umbro, veniva ritrovato senza vita nella sua camera da letto.
Al centro delle indagini finirono subito la coinquilina statunitense Amanda Knox con il suo fidanzato dell’epoca, Raffaele Sollecito, e poi anche l’ivoriano Rudy Guede, che era scappato in Germania. Quest’ultimo è stato l’unico ad essere condannato in via definitiva con rito abbreviato, con una pena di 16 anni di reclusione. Al contrario, gli altri due imputati dopo un iter giudiziario particolarmente travagliato, caratterizzato da numerose perizie e consulenze, sono stati assolti nel 2015 “per non aver commesso il fatto”.
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Oggi, a 14 anni di distanza dal delitto, Rudy Guede è tornato formalmente libero per fine pena. L’unico condannato, dopo aver ottenuto oltre mille giorni di sconto, sarebbe dovuto restare in carcere fino al 4 gennaio 2022. Tuttavia la sua istanza di altri 45 giorni di sconto è stata accolta e così pochi giorni fa è potuto tornare in libertà.
Intervistato da The Sun, l’ivoriano ha dichiarato che la notte dell’omicidio si era sporcato le mani non per aver ucciso Meredith Kercher, ma per aver tentato di salvarla. E ha aggiunto: “I documenti dicono che vi erano altre persone e che non sono stato io a infliggere le ferite fatali”. Insomma, ha continuato a professare la sua innocenza ma non solo: ha raccontato che la realtà dei fatti la conosce molto bene anche Amanda Knox.
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Del delitto di Perugia è tornato a parlare Raffaele Sollecito in un’approfondita intervista esclusiva di Ore 14, il programma di Rai Due condotto da Milo Infante. L’ex fidanzato della donna statunitense ha commentato le parole di Rudy Guede e lo ha attaccato duramente.
L’intervista di Raffaele Sollecito a Ore 14
Raffaele Sollecito, oggi 34enne, ha spiegato di aver erroneamente pensato che il percorso in carcere di Guede sarebbe potuto essere utile alla sua redenzione o al suo pentimento. “Cosa che non c’è stata minimamente”, ha evidenziato. “Lui che è stato condannato non solo per omicidio, ma anche con l’aggravante della violenza sessuale – ha aggiunto per sottolineare la sua colpevolezza – continua a mentire”.
Il 34enne si chiede perché l’ivoriano non dica chiaramente ciò che ha visto sulla scena del crimine. A difesa di Amanda Knox, ha ricordato che il delitto fu compiuto intorno alle 9-9 e mezza e che perciò la statunitense non sarebbe potuta essere presente in quel momento nell’abitazione in cui viveva con Meredith: “Ero sereno a casa mia, con me c’era anche Amanda, non è assolutamente vero che possa essere intervenuta lei durante quell’orario”.
In merito al processo, Raffaele Sollecito ha parlato anche delle pressioni vissute in quegli anni, sia dal punto di vista mediatico che giudiziario, entrando a gamba tesa sulle modalità portate avanti dagli inquirenti nel corso delle indagini. “L’immagine mediatica purtroppo ha influito tantissimo – ha spiegato – rendendo la storia una sorta di soap opera a puntate, ma non ci sono attori, sei 24 ore su 24 dentro il dramma”.