Gabriel Garko racconta un simpatico aneddoto che riguarda l’infanzia dell’attore torinese e sua madre Isabella Garchio.
Gabriel Garko, attore torinese, nato come Dario Oliviero, decide di avere un nome d’arte per preservare la sua privacy e non coinvolgere troppo la sua famiglia nelle sue vicende nel mondo dello spettacolo. L’attore è figlio di papà Claudio, nato a Vicenza e pasticcere, e sua mamma Isabella, di origine catanese, casalinga e madre di quattro figli: tre femmine e un maschio.
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Garko afferma che la sua passione per il cinema cresce proprio grazie suo padre che da piccolo lo portava con sé. Un ricordo indelebile che l’attore ha di suo padre da poco defunto, è quando lo portò a vedere “King Kong”. Quel giorno, afferma Garko, capì che la finzione lo trasportava in un mondo irreale, e decise di fare l’attore.
Riguardo sua madre l’attore porta alla luce di quando era piccolo e lei lo portava fuori con il guinzaglio. Un dettaglio molto simpatico della sua infanzia, ma dovuto al suo carattere irrequieto, e dalla paura di sua madre Isabella di vederlo scomparire all’orizzonte.
Al contrario di quanto si possa pensare l’attore ed ex modello da piccolo era molto timido e non voleva farsi fotografare e nemmeno partecipare alle recite scolastiche. A scuola non era uno studente modello, infatti racconta di essere stato sospeso più volte. Per quanto riguarda il rendimento aveva voti buoni perchè era simpatico ai professori. Di una professoressa in particolare, racconta Garko, di essersi proprio innamorato.
Il 49enne racconta di aver fatto parte anche delle forze dell’oradine durante il suo servizio di leva. In quel periodo era già conosciuto come attore ma racconta di come veniva trattato come tutti gli altri. Un paradosso simpatico quello di essere stato carabiniere e aver interpretato in molti film un boss mafioso.
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Garko poi ammette di volere dei figli, soprattutto sente la mancanza di un pargolo con cui condividere le sue passioni, proprio come suo padre ha fatto con lui.