L’intera provincia di Bergamo si stringe intorno ai parenti, agli amici e ai colleghi dello chef Chicco Coria, morto a soli cinquantacinque anni. Era uno dei ristoratori più apprezzati e conosciuti in Lombardia.
Chicco Coria era ricoverato da due giorni in terapia intensiva al Niguarda. A quanto pare era entrato in ospedale a causa di un peggioramento di un problema alle gambe. Non è sopravvissuto, e ora la cucina lombarda perde uno dei suoi giovani campioni. Il cuoco era stato ospite molte volte in tv, per esempio nel programma Cotto e mangiato.
Addio allo chef Chicco Coria
Il maestro Coria era considerato un ottimo chef, un innovatore in cucina che tuttavia non tradiva le tradizioni e non rinnegava gli insegnamenti della cucina classica regionale. Aveva lavorato all’Abacanto sul lago di Endine e al Cappello d’oro a Bergamo. Era un super tifoso dell’Atalanta.
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Durante la sua carriera, Chicco era stato protagonista della Nazionale Italiana Cuochi. Inoltre si era distinto come consulente di Pentole Agnelli. In passato aveva lavorato anche al Salvia e Rosmarino a San Pellegrino Terme e al Borgogna di Villa Monticelli a Montello. Ora tutta la provincia bergamasca piange la perdita di questo talentuoso cuoco.
Il saluto della Nazionale Italiana Cuochi
La Nazionale Italiana Cuochi ha espresso su Facebook il proprio cordoglio per la prematura scomparsa dello chef bergamasco: “Federico Coria ha contribuito nell’arricchire il nostro percorso”, si legge su FB, “e la nostra crescita con le sue grandi capacità ed il suo spirito di gruppo. Buon viaggio Chef, ti abbracciamo tutti”.
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Anche Omar Bassani, consigliere comunale di Martinengo, città di origine del cuoco, ha salutato sui social l’amico scomparso. Ecco le parole del consigliere: “Hai reso il grande il nostro comune. Ciao Chicco, ora insegna agli angeli a cucinare. Ti ho conosciuto quando facevo l’alberghiero a San Pellegrino e mi trovasti un posto per la stagione estiva a Stromboli nelle Isole Eolie”.