Sono state trovate pistole e munizioni nel maxi blitz fatto a Noto, in provincia di Ragusa, dopo che è morto il 17enne che martedì scorso è stato sparato.
É morto ieri, venerdì 3 dicembre, il 17enne che lo scorso martedì è stato colpito alla testa da un proiettile via Platone nella cittadina di Noto, in provincia di Ragusa. Il ragazzo si è spento nel reparto di rianimazione dell’ospedale Garibaldi Centro di Catania dove è stato portato subito dopo il tragico incidente.
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La procura di Ragusa ha autorizzato l’autopsia del corpo del 17enne che potrebbe essere effettuata proprio oggi. I familiari non hanno dato il consenso alla donazione degli organi. Per l’accaduto si contesta il reato di omicidio, ma per il momento non ci sono indagati.
Secondo le forze dell’ordine è possibile ricostruire l’accaduto attraverso le telecamere della zona. Dalle prime indagini si sa che dopo una lite tra due giovani, in cui era coinvolto anche il 17enne, la vittima sia salita in macchina insieme ad alcuni familiari. Ma ad avvicinarsi al veicolo è il killer che con un colpo di pistola ha centrato il capo del ragazzo.
A trovarsi nell’auto è anche la madre della vittima, che però spiega agli inquirenti di non essersi accorta di ciò che stava sotto i suoi occhi, ovvero che suo figlio stava per essere ammazzato. A non aiutare le indagini è il muro di omertà con cui i Carabinieri si sono scontrati.
I militari dell’Arma hanno chiuso l’intero quartiere per un maxi blitz. Sono stati in 200 a perquisire casa per casa tra cacciatori di Sicilia, della Compagnia di Intervento Operativo del dodicesimo reggimento “Sicilia” di Palermo, unità cinofile e anche un elicottero dell’Elinucleo di Catania.
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Le forze dell’ordine hanno passato al setaccio casa per casa e hanno ritrovato dieci pistole, centinaia di munizioni, tre pugnali e una carabina e circa 120 mila euro in contanti. La somma in denaro è stata trovata in due appartamenti diversi, nascosta sotto una vasca da bagno e in un marsupio dentro un cofano di una vettura. Ad essere state messo sotto sequestro sono proprio le pistole, le quali saranno esaminate dagli esperti dei Ris di Messina per accertare se tra queste vi è quella che ha sparato contro il 17enne.