Don Francesco Pieri è diventato noto per le sue dichiarazioni sui social contrari a ogni forma di apertura verso il mondo omosessuale
È presbitero della diocesi di Bologna e più di una volta attraverso il proprio profilo Facebook ha manifestato la sua disapprovazione quando ha appreso di alcune notizie riguardante il mondo Lgbt.
Per fare un esempio, disse di essere contrario al servizio gratuito dell’uso dei ormoni per cambiare sesso previsto in Emilia Romagna. Questa sera a Le Iene ci sarà il confronto tra lui e Don Giulio Mignani, parroco di Bonassola, in provincia di La Spezia, che, al contrario, è noto per le sue posizioni più prograssiste.
Si schierà infatti a favore della benedizione per le persone dello stesso sesso e in occasione della domenica delle Palme del 2020, annunciò che se non avesse avuto la possibilità di benedire coppie gay, non l’avrebbe fatto per i ramoscelli d’ulivo.
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Francesco Pieri: “Bonino come Riina”
Gli scivoloni e le parole che hanno provocato scalpore da parte del Don non mancano. Quatto anni fa sempre su Facebook paragonò l’impegno civile di Emma Bonino a favore dell’aborto ai crimini mafia.
“Ha più morti innocenti sulla coscienza Totò Riina o Emma Bonino?”, scrisse, avviando le polemiche con molte reazioni di tante persone che lo ritenevano inadatto a insegnare presso la Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna.
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Citando le decisioni del Concilio Vaticano II, don Pieri nei commenti al post scrisse che “Moralmente non c’è differenza” perché la gande assise ecclesiastica del 1958-1962 con il testo Gaudium et spes considera l’aborto un “genocidio, omicidio volontario” insieme ad altri. Ma, sottolineò, “vedo meno gente disposta a indignarsi e schierarsi per ‘questi’ innocenti”.