Chi è Beppe Menegatti, cosa sapere sul marito di Carla Fracci rimasto vedovo a maggio 2021: carriera e curiosità.
Classe 1929, Beppe Menegatti, all’anagrafe Giuseppe Menegatti, è noto per essere il marito della defunta etoile del balletto internazionale, Carla Fracci, ma anche per essere un apprezzatissimo regista teatrale. Il suo esordio avviene giovanissimo, quando è al seguito degli spettacoli del Maggio Musicale Fiorentino.
Ottiene quindi la borsa di studio all’Accademia Nazionale Silvio D’Amico di Roma e questo gli permette di completare gli studi e fare il salto di qualità nel mondo del teatro italiano. Non solo: sempre molto giovane, a metà anni Cinquanta, fa un incontro molto importante con Luchino Visconti.
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Per il grande maestro del cinema italiano, diventa assistente alla regia, successivamente avvia altre collaborazioni con Eduardo De Filippo e Vittorio De Sica. A metà anni Sessanta, sposa Carla Fracci – conosciuta qualche tempo prima – e la loro storia d’amore diventa anche un profondo sodalizio artistico.
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La carriera di Beppe Menegatti: una vita al fianco di Carla Fracci
Difatti, oltre a curare la regia di opere, balletti e pièce teatrali di importanti autori, è il regista di gran parte degli spettacoli di sua moglie. Tra le altre regie, ricordiamo invece la prima italiana dello spettacolo Play, di Samuel Beckett. Sempre negli anni Sessanta, cura la regia della piece teatrale Maria, di Isac Babel.
Lui e la moglie etoile della danza italiana hanno avuto un figlio, Francesco, che è nato nel 1969. Il 27 maggio 2021, la moglie muore. Ricorda il figlio Francesco che la sua mamma “ha resistito con tenacia, orgoglio e una dignità fuori dal comune” alla tremenda malattia contro la quale ha lottato.
Qualche mese fa, nel corso della trasmissione di Raiuno ‘Dedicato’ lo stesso Beppe Menegatti ha ricordato gli ultimi momenti insieme alla moglie. Il regista 92enne ha voluto anche evidenziare il profondo rapporto tra lui e la moglie: “Ci conoscevamo dal 1953 e ci siamo sposati undici anni dopo. Siamo stati assieme a lungo volendoci bene come due piante autentiche”.
