Stasera 26 novembre, a Le Iene, Matteo Viviani e Riccardo Spagnoli racconteranno la delicata storia di Camilla, una bellissima ragazza di vent’anni cui è stato diagnosticato un disturbo borderline di personalità. Ma di che cosa si tratta?
Il disturbo borderline di personalità è un quadro particolare di un disagio psichico pervasivo collegabile al disturbo di personalità. Di norma è una malattia caratterizzata da un’accentuata instabilità nelle relazioni interpersonali, nella gestione dell’immagine di sé e dell’umore. Le persone affette da un simile disturbo tendono a reagire a situazioni ordinarie con impulsività o eccessivo nervosismo. Non riescono a organizzare in modo coerente e funzionale tutti i pensieri. Si isolano e si sentono in trappola. Da ciò deriva una notevole sofferenza. Inoltre, il disturbo conduce in molti casi a comportamenti problematici dal punto di vista esistenziale e sociale. In casi gravi, si manifestano eccessi che sfociano in atteggiamenti autolesionisti. Per fortuna, fra tutti i disturbi di personalità, il disturbo borderline è facilmente riscontrabile dall’osservazione clinica e quindi più spesso curato.
I dati del disturbo borderline di personalità
Si stima che almeno l’1,5% della popolazione sia affetta in varia forma da questo tipo di disturbo. Nella popolazione clinica ci contano tantissimi casi. Secondo alcuni studi, i soggetti affetti da tale malessere dovrebbero rappresentare il 15% (per alcuni la stima sale fino al 28%) della popolazione psichiatrica totale. Molte sono dunque le ospedalizzazioni. Statisticamente la patologia è più frequente nelle donne, o almeno viene diagnosticata prevalentemente (per il 75% circa) negli individui di sesso femminile.
La persona affetta da tale disturbo può subire scatti di ira incontrollabili, forti e improvvise depressioni, irritabilità. Spesso si sente soverchiata da paure irrazionali, senso di vuoto, spaesamento. Si sfocia così, sovente, in pratiche di autolesionismo, istinti suicidi, abuso di sostanze e disordini sessuali.
Il termine borderline sta a indicare una situazione di confine. Ossia di un equilibrio psichico precario, continuo alla follia o a manifestazioni patologiche gravi.
Esiste una cura?
Questo disturbo può essere curato, se le problematiche psichiatriche presenti contemporaneamente nello stesso soggetto non sfociano in patologie troppo gravi o insidiose. Il problema è che il disturbo borderline presenta quasi sempre una forte correlazione con altri disturbi (come la depressione, l’ansia, disturbi alimentari).
POTREBBE ANCHE INTERESSARTI >>> Morgan, un dramma lo ha sconvolto: il suicidio del padre e la depressione
I trattamenti standard di cura prevedono una sinergia tra interventi farmacologici e non farmacologici. Da una parte, quindi ci si deve affidare a una terapia medicinale (che varia da paziente a paziente); dall’altra c’è bisogno di intraprendere un percorso psicoterapeutico. Spesso, è necessaria l’ospedalizzazione. Insomma, da soli, i neurolettici e gli antidepressivi non bastano.
La storia di Camilla, raccontata stasera da Le Iene, getterà un po’ di luce televisiva su questo disturbo così diffuso ma paco affrontato. Gli inviati del programma ascolteranno la madre della giovane, e poi racconteranno la storia e le passioni di Camilla, per mostrare come si comporta e cosa prova chi deve convivere e lottare ogni giorno con questa malattia.