Eva Grimaldi, nome d’arte di Milva Perinoni, è una delle attrici italiane più intense e poliedriche. Fortemente impegnata nella battaglie per i diritti civili dal 2010 ha una relazione con la nota attivista Imma Battaglia.
Prima di unirsi civilmente con l’attuale compagna la Grimaldi ha avuto due storie d’amore importanti, il matrimonio con con l’imprenditore veronese Fabrizio Ambroso e quella con Gabriel Garko
Eva Grimaldi, nome d’arte di Milva Perinoni, 60 anni splendidamente portati lo scorso 7 settembre, è come detto una delle attrici più intense e particolari del panorama artistico nazionale. Dopo gli esordi nei film di genere negli Anni 80 negli Annni 90 diventa un popolare personaggio televisivo.
Popolarità che la accompagna ancora oggi, con importanti incursioni sulla scena teatrale. Basti pensare alle recenti partecipazioni a Ballando con le Stelle, Pechino Express, L’Isola dei Famosi e Tale e Quale Show.
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Ma c’è stato un momento nella vita artistica di Eva Grimaldi davvero drammatico, un momento nel quale, come riferisce lei stessa: “Ho rischiato di morire”. E’ successo ai primi anni Duemila tra la fine della relazione con Gabriel Garko, anno 2000 per la precisione, ed il matrimonio con Fabrizio Ambroso.
Il dramma di Eva Grimaldi: ha rischiato la vita
In quel periodo l’attrice che in passato per sua stessa affermazione ha avuto problemi con la droga e con le dipendenze da cibo per centrare al meglio la propria personalità decide di ricorrere alla chiruriga estetica.
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Ma qui scatta il dramma. L’operazione per aumentare la portate del seno non va come dovrebbe, un batteria si instilla nel suo corpo e la invade una infezione importante e potenzialmente letale.
“Per un anno – ha spiegato l’artista in una recente intervista a Verissimo di Silvia Toffanin – ho vissuto senza il seno”. In pratica ha dovuto ricorrere ad un nuovo intervento chirurgico di asportazione della protesi, curare l’infezione e poi ripristinare la situazione pregressa.
Un brutto, bruttissimo ricordo che racconta per ricordare a se stessa il momento duro vissuto e per mettere in guardia dai rischi della chirurgia estetica.