Paolo Calabresi è un attore, trasformista e conduttore. Noto per aver recitato in diversi film, Calabresi si è ritrovato ad affrontare un momento molto duro nel corso della sua vita, caratterizzato dalla depressione, dal quale è riuscito ad uscire dopo aver lavorato su se stesso.
Paolo Calabresi è un attore, trasformista e conduttore. Apprezzato per la sua partecipazione in diversi film, tra i quali: la trilogia di Smetto quando voglio, Se mi lasci non vale e Tutta colpa di Freud.
L’attore, in passato, ha vissuto un periodo molto duro in seguito alla morte dei suoi genitori e dello stimato regista Giorgio Strehler. Calabresi è riuscito a superare la depressione grazie alla terapia e all’amore verso i figli.
Paolo Calabresi: la terapia e l’amore verso i figli lo hanno aiutato a riprendersi
Paolo Calabresi, intervistato da Il Messaggero, ha raccontato di quando – verso la fine degli anni ’90 – faceva il trasformista: nonostante sia stato un buon periodo per l’attore, quegli anni per lui sono stati caratterizzati anche da una forte depressione.
Nel 1997 i genitori di Paolo sono entrambi morti in dieci giorni e, dopo due mesi, è deceduto anche Giorgio Strehler. Per Calabresi è stata “una botta micidiale” che lo ha portato ad abbandonare momentaneamente il suo lavoro.
Paolo ha spiegato di essere stato in terapia: seguito da uno psicoanalista legato al filone di Carl Jung, l’attore è riuscito ad entrare in contatto con il suo inconscio e ha “ripreso a sognare” dopo tanti anni.
Calabresi si è aperto parlando del suo carattere e delle sue emozioni: ha rivelato di aver avuto dei problemi per via del suo lavoro come trasformista. In passato, infatti, molte persone tendevano a vederlo semplicemente come “quello degli scherzi”, mentre lui si ritrovava a convivere con la sua timidezza e la sofferenza provocata dai lutti.
Paolo è sposato con Fiamma Consorti, consulente artistica, e i due sono genitori di quattro figli: Arturo, Agostino, Anna e Aurora. L’attore ha affermato di avere un umore “altalenante” e di dover imparare a rilassarsi di più: ha bisogno di trovare una maggiore stabilità e, in questo, i suoi figli hanno avuto un ruolo importante.
Calabresi ha ricominciato a recitare dopo un momento particolare nel 2000: una sera, non avendo i biglietti per lo stadio, ha fatto finta di essere Nicholas Cage per poter entrare e vedere la Roma. L’attore è riuscito nel suo obiettivo e da quel momento ha ripreso il suo lavoro.