Tommaso Colliva, ecco chi c’è dietro la band dei Calibro 35

Tommaso Colliva, ha sempre dichiarato di non essere  un artista e non vuole esserlo, si ritiene una persona come tutte le altre, mantiene la sua soggettività, la domanda che pone sempre a sé stesso è come può esser utile all’artista che ha davanti?

 

Il produttore e tecnico del suono è riconosciuto a livello internazionale, proprio perché è riuscito a donare personalità e soprattutto carattere a band come i Muse, gli Afterhours, i Calibro 35 e tanti altri gruppi partenopei.

Tommaso Colliva, chi è il tecnico del suono che ha collaborato con i Muse e gli Afterhours (Foto dal web)
Tommaso Colliva, chi è il tecnico del suono che ha collaborato con i Muse e gli Afterhours (Foto dal web)

Il tecnico del suono nasce nel 1981, ha vinto diversi Nastri d’Argento, David di Donatello e Festival di Sanremo, nel suo curriculum c’è anche un Grammy, uno dei suoi lavori è stato campionati da icone della musica come Dr. Dre e Jay Z.

La passione per la produzione musicale e la tecnica del suono nasce quando decise di vendere il sassofono per acquistare un campionatore, infatti ha trascorso la sua adolescenza ascoltando musica di nicchia, da quel momento in po’ dedicherà tutte le sue energie per la produzione di dischi.

Dopo essersi diplomato, si diede un anno di tempo per riuscire ad entrare nel giro della musica, se non fosse entrato nel mondo della produzione musicale, avrebbe scelto di frequentare l’Università.

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Tommaso Colliva, la sua carriera è nata facendo il fonico a Milano e coltivando diverse ispirazioni

Durante la sua carriera come fonico, ci sono stati diversi spunti che lo hanno spinto a formarsi per quanto riguarda il mondo della musica e soprattutto la produzione musicale.

Durante la sua esperienza imparerà a registrare un’orchestra, un pianoforte, una live band, per poi gestire tantissime situazioni che doveva affrontare giornalmente.

Quando i Franz Ferdinand approdarono a Milano, registrò un pezzo nell’unico giorno libero del loro tour, alla fine della sua esperienza come fonico, comincerà a stringere rapporti con diversi artisti importanti, per poi staccarsi dalle “Officine Meccaniche” di Milano, e collaborare con band del calibro dei Muse e degli Afterhours.

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Il tenico del suono conobbe i Muse proprio all’esordio della loro carriera con Black Holes and Revelations, dovevano fermarsi per sette giorni, ma infine sono rimasti per due mesi e mezzo, in questo periodo sono riusciti a stabilire un rapporto duraturo nel tempo, basato sulla stima reciproca e il talento per la musica live.

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