Il poliziotto Ruggero Perugini è morto lo scorso fine settimana all’età di 75 anni: l’uomo verrà ricordato per il suo contributo durante le indagini relative al caso del Mostro di Firenze.
Il poliziotto Ruggero Perugini è morto lo scorso fine settimana a 75 anni: ha lottato a lungo contro una malattia che alla fine ha avuto la meglio.
Perugini si è dedicato per molti anni della sua carriera alla caccia di Pietro Pacciani, serial killer meglio conosciuto come il Mostro di Firenze.
Ruggiero Perugini: morto il poliziotto celebre per l’appello al Mostro di Firenze
Il caso del Mostro di Firenze ha lasciato il segno nella storia del paese, in quanto primo caso di omicidi seriali che hanno sconvolto l’Italia tra il 1968 ed il 1985, in provincia di Firenze.
In seguito alle indagini è stato arrestato e condannato Pietro Pacciani – per gli otto duplici omicidi – insieme a Mario Vanni e Giancarlo Lotti, ovvero i suoi cosiddetti “compagni di merende”, che lo avrebbero affiancato negli omicidi.
Dopo una formazione all’Accademia dell’FBI negli Stati Uniti, Ruggero Perugini ha iniziato la sua carriera nelle forze dell’ordine come carabiniere, per poi diventare poliziotto. A capo della Squadra antimostro (istituita per trovare il serial killer), si è occupato della caccia al Mostro di Firenze per buona parte della sua carriera.
Perugini è diventato celebre proprio per le indagini relative al caso che ha sconvolto l’Italia e, in particolare, per l’appello fatto durante una trasmissione in tv nel 1992 nel quale si è rivolto direttamente all’artefice degli omicidi.
Perugini ha avuto un ruolo importante nell’identificazione di Pacciani: proprio durante le sue indagini è stata fatta una perquisizione presso l’orto dell’assassino in seguito alla quale è emersa la “prova regina”, ovvero il bossolo con la lettera “H” impressa sul fondello. Nel 1994, l’agente ha dedicato un libro al caso del Mostro di Firenze intitolato “Un uomo abbastanza normale”.