Shmuel Peleg, chi è il nonno del piccolo Eitan e le accuse nei suoi confronti che sono emerse nelle scorse settimane.
La trasmissione ‘Non è l’Arena’, condotta da Massimo Giletti e in onda su LA7, è riuscita a intercettare in queste ore Shmuel Peleg, ovvero il nonno del piccolo Eitan, il bambino israeliano che è l’unico sopravvissuto della tragedia del Mottarone.
Condannato per maltrattamenti, ex militare e – secondo le accuse mosse dalla zia paterna del piccolo – anche agente segreto, l’uomo ora è anche accusato di sequestro di persona: nelle scorse settimane, come noto, ha portato via con sé a Tel Aviv il piccolo Eitan, strappandolo agli affetti che il bambino aveva in Italia. Una vicenda che ha fatto davvero molto discutere.
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Nei giorni scorsi, la notizia del mandato di cattura internazionale emesso dalla procura di Pavia contro Shmuel Peleg era emersa anche sui media israeliani. Il rapimento – anche se secondo i legali del 58enne invece non si tratterebbe di questo – è avvenuto lo scorso 11 settembre, quando il bambino era stato portato via da Pavia in Israele.
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La vicenda del piccolo Eitan: le accuse al nonno Shmuel Peleg
Oggi si è tenuta l’udienza presso il Tribunale del Riesame e i legali del 58enne hanno contestato le accuse di sequestro di persona e trattenimento di minore all’estero. Il nonno del piccolo Eitan non è l’unico indagato in questa vicenda e non è l’unico quindi per il quale viene chiesto un mandato internazionale di estradizione.
Sotto accusa è infatti finito anche Gabriel Alon Abutbul, una sorta di “soldato di ventura” – come si sarebbe detto una volta – che avrebbe favorito la fuga del 58enne all’estero insieme al nipote. Il procuratore Mario Venditti accusa il nonno del bambino di aver “attuato un piano strategico e premeditato che gli ha consentito di portare con sé il bambino fino in Israele”. Gabriel Alon Abutbul lo avrebbe aiutato e viene indagata anche la nonna del piccolo.
Per quest’ultima, la procura di Pavia non ha però ritenuto necessaria la richiesta di arresto. Intanto, nelle scorse settimane, la zia paterna Aya, tutrice legale del bambino, ha accusato Shmuel Peleg di avere già subito condanne “per maltrattamenti nei confronti della ex moglie”. Tutti fatti e accuse – come quella di aver fatto parte dei servizi segreti – che l’uomo respinge.