Hikikomori è un termine coniato in Giappone che significa “stare in disparte” e si riferisce alle persone che, per diversi motivi, finiscono con il ritirarsi dalla vita sociale. Sono sempre più i giovani e gli adulti che vivono questo fenomeno sociale: in Italia sono circa 100.000.
Il numero delle persone che finiscono con il ritirarsi dalla vita sociale e restare chiusi in casa sta aumentando sempre più: si tratta del fenomeno degli Hikikomori.
Il termine è stato coniato in Giappone ma il fenomeno si è diffuso negli Stati Uniti e in Europa: in Italia sono 100.000 gli individui che, per diversi motivi, vivono tale situazione.
Hikikomori: un fenomeno che riguarda la collettività
Hikikomori è un termine di origine giapponese, risalente agli anni ’80. Il suo significato è “stare in disparte”, o “ritirarsi” e si riferisce alle persone che finiscono con il passare la propria vita a casa, isolandosi dalla società.
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Sono stati fatti numerosi studi al riguardo e il fenomeno è in continua crescita: sempre più persone si sentono sopraffatte dalla vita sociale. In Italia, secondo le ricerche, sono almeno 100.000 gli Hikikomori mentre nel mondo ci sono milioni di persone che vivono questa situazione. Non è un semplice problema individuale ma una questione di sanità mentale collettiva.
L’isolamento sociale può essere legato a diversi motivi. In Giappone, tra le spiegazioni è stata menzionata la pressione alla quale siamo sottoposti quotidianamente, ad opera della società in cui viviamo, basata sull’idea di dover raggiungere un certo “successo personale” a tutti i costi: essere realizzati nel lavoro, nella vita sentimentale e sociale, ad esempio. In base alle analisi, inoltre, molti individui che finiscono con il vivere isolati presentano determinati disturbi, tra cui quello ossessivo-compulsivo o della personalità, oppure la depressione. A questi si possono aggiungere l’influenza della recente pandemia di Covid-19 e della quarantena.
Paolo Crepaldi è il presidente dell’associazione Hikikomori Italia e, come riportato da VeritasNews24, ha spiegato che il processo di chiusura verso la società segue uno sviluppo graduale e “più tardi si interviene e più diventa difficile l’uscita dall’isolamento”. In seguito all’isolamento, diventa necessario un “periodo di re-inserimento sociale”, dedicato al “ri-apprendimento dello stare insieme”.