Michele Fioretti è stato sentito nel processo in corso per la morte della fidanzata nel 2001: ha svelato cosa voleva fare la ragazza
Vent’anni dopo i fatti il caso della morte di Serena Mollicone non è chiuso ed è ancora in corso un processo.
Questa sera su Italia 1 andrà in onda uno speciale de Le Iene dove si ripercorrerà la vicenda e si proverà a fare luce sui drammatici fatti che oltre alla morte della giovane nel 2001, sette anni dopo hanno portato al suicidio (almeno così è stato arichiviato) del carabinieri Santino Luzi.
Durante il processo in corso presso la Corte d’Assise del Tribunale di Cassino, ha parlato anche Michele Fioretti, all’epoca fidanzato della ragazza. Ai magistrati che indagato ha rilasciato dichiarazioni fondamentali.
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Michele Fioretti: “Serena voleva denunciare il figlio del carabiniere”
La ragazza gli raccontò che il figlio dell’allora comandante della stazione di Acre, il Maresciallo Franco Mottola, spacciava. “Prima o poi lo vado a denunciare”, avrebbe detto la giovane al fidanzato circa una settimana prima del 1 giugno 2001, giorno della scomparsa.
Sono cinque gli imputati al processo oggi in corso: l’ex comandante della stazione Mottola, la moglie Anna Maria e il figlio Marco Mottola, il ragazzo che Serena voleva denunciare, secondo il racconto di Michele Fioretti; Vincenzo Quatrale, Luogotenente della stazione dei carabinieri e Francesco Suprano.
Per i primi quattro l’accusa è di di concorso in omicidio mentre per Quatrale c’è anche istigazione al suicidio per la morte di tuzi Santino Tuzi) mentre Suprano è accusato di favoreggiamento.
Al processo è stata sentita anche Anna Rita Torriero, la compagna di Tuzi. Ha raccontato che si videro l’11 aprile del 2008, giorno della morte del carabinieri che solo qualche giorno prima aveva ritrattato quanto dichirato il 28 marzo, ossia di aver visto Serena entrare in caserma il giorno della scomparsa.
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Alla donna il carabineire regalò dei fiori allegando un messaggio di addio. Nella stessa mattinata si videro e disse che per lui erano pronte le manette. Dopo qualche ora si tolse la vita ma furono avanzati dubbi anche sul fatto che si trattasse di suicidio.