Un grave dramma nel mondo del calcio, addio all’attaccante Leonardo Gritti: dal 2012 era in stato vegetativo.
La sua partita più importante, quella per la sua vita, era iniziata il 7 giugno del 2012, quando al termine di un incontro fu colto da un infarto all’età di 38 anni. Nove anni dopo, è arrivata la notizia che Leonardo Gritti è morto, di fatto senza mai aver ripreso conoscenza da allora.
Un lutto che ha colpito tre comunità, da quella di Treviglio, dove Leonardo Gritti era nato, iniziando quindi a giocare a calcio, alle vicine Casirate e Arzago. Qui infatti l’uomo con la grandissima passione per il calcio aveva aperto delle attività di ristorazione. Ad Arzago, durante il “Memorial Erminio Aloardi”, quel malore che oggi gli è costato la vita.
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Bomber Gritti, come tutti lo chiamavano, aveva anche giocato in serie B: un paio di presenze con il Monza, nella prima metà degli anni Novanta, poi tanta serie C, con diverse formazioni, tra cui Leffe e Solbiatese. A fine anni Novanta, l’addio al calcio professionistico, ma aveva comunque proseguito a giocare.
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L’incredibile storia di calcio e passione di Leo Gritti
Il suo ritiro dal calcio a grandi livelli era avvenuto quando il calciatore era ancora molto giovane, appena 25enne, a causa di un grave infortunio. Aveva così aperto il ristopub “Station Caffé” a Treviglio, quindi un pub di Arzago e infine a Casirate, un ristorante pizzeria. Leo Gritti era poi tornato a giocare a calcio, nelle serie minori.
Anzi, proprio quella sua passione lo aveva accompagnato fino a quel drammatico giorno di giugno del 2012. Quanti lo hanno conosciuto furono sconvolti da quel malore e poi dal successivo trasferimento d’urgenza al San Raffaele di Milano. Da allora, il calciatore non ha mai ripreso conoscenza, appunto. Grande in queste ore il cordoglio per questa tremenda morte.
Sui social network, l’USD Arzago piange “il giocatore più rappresentativo di sempre della nostra società sia dentro che fuori dal campo”. Un ricordo indelebile per loro, che ricordano: “Sarai sempre con noi Bomber”. Un messaggio che viene condiviso da molti in Rete, perché uno come bomber Gritti, nel bergamasco, è difficile da dimenticare.