Ragazza di 16 anni muore suicida “per la vergogna” dopo essere stata stuprata in un piccolo paese, la madre denuncia.
Una ragazza di 16 anni muore suicida nel villaggio di Tripura, in India, la sua famiglia – in testa la madre – lancia la grave accusa di stupro. Secondo la polizia, la violenza sessuale è avvenuta il 4 novembre nel distretto Dhalai di Tripura, ma la madre della vittima solo nella serata di ieri ha deciso di sporgere denuncia.
Purtroppo, si tratta di un fatto che non è occasionale in India, dove spesso la donna viene abusata da sconosciuti e le vittime di questi reati sconcertanti sono giovanissime. La polizia di Tripura ha detto che la ragazza ha consumato veleno il 6 novembre ed è stata ricoverata d’urgenza in un ospedale locale.
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In seguito è stata inviata all’ospedale Govind Ballabh Pant dove è morta per le gravi lesioni interne che ha riportato a causa del veleno ingerito. Secondo il resoconto della polizia locale, una ragazza di 16 anni è morta suicida, giorni dopo essere stata presumibilmente violentata da un uomo di 21 anni nel distretto di Dhalai, a Tripura.
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La ragazza morta suicida era stata stuprata due giorni prima
Secondo la denunciante, ossia la madre della vittima, un certo Sourav Shil, 21 anni, ha violentato la vittima il 4 novembre in un villaggio nel distretto di Dhalai, mentre era in visita a casa di un parente. La minorenne ha poi raccontato a sua madre dell’aggressione, ha aggiunto la donna nella denuncia inoltrata. Il 6 novembre, la minore ha consumato del veleno ed è stato ricoverato d’urgenza in un ospedale locale.
In seguito è stata inviata all’ospedale Govind Ballabh Pant dove è morta per le lesioni riportate a causa del veleno ingerito. Un funzionario di polizia della stazione di polizia di Kamalpur, che ha rifiutato di essere nominato, ha confermato la denuncia della mamma della ragazza e ha anche affermato che il 21enne sarebbe ancora a piede libero.
Un membro della rete a tutela dei minori distrettuale ha detto di aver incontrato i genitori della vittima. “Siamo in attesa di risposta da parte del Child Welfare Committee sulla questione. Dopodiché, decideremo il nostro prossimo passo”, ha affermato quindi.