Addio a Pat Martino, famoso chitarrista jazz noto per aver vissuto due volte: negli anni Ottanta, in seguito a un’amnesia, dovette imparare a suonare lo strumento nuovamente da zero.
Il mondo della musica jazz perde uno dei maggiori esponenti dell’ultimo mezzo secolo. Pat Martino, considerato dagli esperti tra i più grandi chitarristi di sempre del genere musicale, è morto all’età di 77 anni lunedì 1 novembre in seguito a un problema respiratorio che si portava dietro da tempo. Nato a Filadelfia nel 1944, era di origini italiane.
Negli anni il musicista ha raggiunto un’incredibile padronanza della chitarra, arrivando ad imporsi e a farsi riconoscere per il suo stile inconfondibile, capace di sintetizzare la storia della chitarra jazz con una sperimentazione all’avanguardia. Le nuove tecnologie in campo musicale lo hanno infatti sempre stimolato a creare nuove armonie e composizioni, fondendo il jazz-rock ai guitar-synth.
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Morto Pat Martino: dall’ascesa musicale all’amnesia
Pat Martino era figlio d’arte. Già da giovanissimo iniziò a suonare la chitarra, frequentando la realtà della musica dal vivo e riuscendo in poco tempo a farsi notare sulla scena newyorkese. I suoi album di maggior successo risalgono agli anni Settanta, quando il musicista riuscì ad affermarsi come uno dei chitarristi più interessanti del panorama jazz.
Per gran parte della vita il musicista ha dovuto lottare con problemi di salute. Quando aveva 36 anni gli fu diagnosticata una malformazione congenita al sistema artero-venoso, che gli causò spesso malori e convulsioni. Nel 1980 un ictus lo costrinse a un intervento chirurgico, che riuscì alla perfezione ma che gli portò come effetto collaterale una profonda amnesia.
In seguito dovette ricominciare da zero tutto ciò che negli anni era riuscito a costruire, recuperando con pazienza la sua “memoria musicale”. Riascoltando i vecchi dischi e supportato dai suoi cari, con il tempo riuscì a compiere una complicata riabilitazione, imparando di fatto nuovamente a suonare la chitarra. Per questo motivo in tanti lo ricordano come il chitarrista che ha vissuto due volte.
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Il suo ritorno in ambito discografico è datato 1987, con l’album The Return. Successivamente il palco che è tornato ad essere la sua seconda casa: Pat Martin è rimasto in attività sia a livello di dischi che a livello di concerti fino alla sua morte. “Non esiste domani – diceva – ma solo l’adesso, l’attimo in cui sto respirando, il concerto che devo fare”.