Omicidio annunciato su Facebook in Sicilia. Ammazza il compagno dopo aver annunciato le proprie tracotanti intenzioni sul social network. A Trapani, la trentaseienne Vanda Grignani accoltella a morte il convivente.
La tragedia si è consumata in un appartamento in pieno centro a Trapani, alle spalle della Cattedrale. Si tratta di un triste omicidio annunciato su Facebook. Una giovane donna, esasperata dai presunti maltrattamenti subiti, ha ammazzato il convivente.
La trapanese Vanda Grignani, trentasei anni, ha ucciso con una coltellata il convivente Cristian Favara, di quarantacinque anni. L’omicidio si è consumato al termine dell’ennesima lite tra i due, sabato sera, prima di mezzanotte.
La donna, inacerbita dal comportamento del compagno, aveva deciso di confessare le sue intenzioni sui social proprio pochi istanti prima di commettere l’omicidio.
Vanda era un’utente assai attiva su Facebook. Delegava al proprio profilo social lo sfogo delle sue più intime malinconie.
Raccontava delle sue paure e del dolore relativo a un amore malato, spesso violento, che l’avrebbe allontanata dalla famiglia. Pubblicava foto evocative, autoscatti, citazioni napoletane, poesie di Alda Merini. Dichiarava spesso di sentirsi sola.
Sabato 29 ottobre, il primo post della Grignani è comparso alle 23:36: “Scusate vi voglio bene bene a tutti, mi manca la mia famiglia, sono sola, questo essere mi ha portata all’esasperazione…”.
Il messaggio si è poi concentrato su accuse generiche alle Forze dell’Ordine, ree secondo la Grignani di averla abbandonata. Infine, la tragica confessione: “… stasera farò qualcosa che non avrei mai pensato. Vi amo, perdonatemi”.
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Amici, partenti e conoscenti sono intervenuti con numerosissimi commenti, invitando Vanda alla calma. Tutta quella preoccupazione virtuale, però, si è rivelata inutile.
Alle 23:38, tre minuti dopo il primo post, la donna si è lasciata andare a un altro messaggio social. Un post dal tono ancora più lapidario e disperato: “Non ho più niente da perdere. Perdonatemi”. Da qui in poi il silenzio social.
E così, abbandonato Facebook, Vanda si è concentrata sul compagno. Lo ha accoltellato. Un fendente al petto è stato letale al Favara, rientrato in casa da meno di mezz’ora (nonostante fosse agli arresti domiciliari).
Dunque, la vittima si trovava ai domiciliari nell’appartamento della Grignani per una doppia condanna. Accusato di spaccio e omicidio colposo, era stato condannato a sette anni e sei mesi.
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Il Favara, secondo i giudici, avrebbe venduto stupefacenti a un tossico morto successivamente per overdose. Per i vicini di casa di Vanda, invece, il Favara era un uomo un po’ iroso ma non cattivo.
A Trapani, in pratica, conoscevano tutti la vittima. Era un ex ristoratore, figlio a sua volta di una nota ristoratrice. Un uomo pieno di amici.
E ora? Arrestata e interrogata, la donna si trova già nel carcere Pagliarelli di Palermo. Secondo le prime indiscrezioni la Grignani invocherebbe la legittima difesa: avrebbe colpito il compagno per difendersi e liberarsi da un incubo di continue violenze.
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