Curiosità sul film Crazy for football, in onda stasera 1 novembre su Raiuno: la storia vera dell’allenatore psichiatra Santo Rullo.
Un film, ma prima ancora un libro e un documentario, per raccontare una vicenda davvero importante: quella della nazionale italiana di calcio a 5 con problemi di salute mentale. La nazionale che – mentre l’Italia di Ventura viveva il ‘dramma’ della mancata qualificazione al mondiale nel 2017 – prima si è qualificata e poi ha vinto il mondiale di categoria.
La vicenda è quella di Santo Rullo e dei suoi ragazzi e viene raccontata nel film per la televisione Crazy for football, che Raiuno manda in onda in prima serata stasera 1 novembre. Il tv movie è l’ultimo atto di un lavoro intenso e che va avanti da anni intorno alla vicenda di questa squadra molto particolare.
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Il film racconta del visionario psichiatra Saverio Lulli, interpretato da Sergio Castellitto, che è affiancato da un cast davvero importante per questa fiction targata Rai. Ci sono infatti Antonia Truppo, che interpreta Paola, la sua giovane assistente dello psichiatra, Max Tortora nel ruolo di uno squattrinato ex calciatore che diventa allenatore della squadra, poi ancora la giovanissima Angela Fontana e Cecilia Dazzi, rispettivamente figlia ed ex moglie del protagonista.
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Chi sono i protagonisti della storia vera di Crazy for football
Come detto, prima del tv movie, questa storia era stata raccontata in un documentario, che si chiama Crazy for football, e da un successivo libro: a firmarli era stato Volfango De Biasi, regista del documentario, in collaborazione con lo sceneggiatore Francesco Trento. In tandem, De Biasi e Trento hanno accettato anche la sfida di un tv movie che ha sicuramente un approccio diverso rispetto a quello che avevano fatto finora.
Nella realtà, lo psichiatra Saverio Lulli si chiama Santo Rullo ed è direttore di Villa Letizia; a coadiuvarlo in questo progetto sono stati l’allenatore Enrico Zanchini e il preparatore atletico Vincenzo Cantatore, noto soprattutto per il suo passato da pugile campione europeo e mondiale dei pesi massimi leggeri e per il suo presente da assistente tecnico, fino allo scorso anno nel team di Mihajlovic al Bologna.
Tra la fiction di Raiuno e la storia vera, dunque, cambiano i nomi dei protagonisti e ovviamente cambia anche un po’ la vicenda umana e personale di costoro. Il film-tv è prodotto da Rai Fiction e da Mad Entertainment, ma ha il supporto anche di Figc e Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale.
Santo Rullo, lo psichiatra allenatore raccontato da Crazy for football
In questa vicenda, senza dubbio il personaggio che fa maggiormente discutere, in maniera più che positivo, è sicuramente lo psichiatra Santo Rullo. Classe 1961, Rullo si è laureato in medicina e specializzato in psichiatria, si occupa di neuropsichiatria ed è molto attivo soprattutto a Roma. Si dice un convinto sostenitore dello sport come terapia.
In un’intervista ha infatti spiegato che “lo sport è facilmente accessibile, stimola l’autostima e l’autoconsapevolezza, incoraggia la socializzazione, l’appartenenza al gruppo e la coesione sociale, in particolare in situazioni di vulnerabilità e fragilità”. La sua esperienza lo porta a fondare la squadra del Gabbiano, formazione di calcio a 5 composta da pazienti psichiatrici.
Dall’incontro con alcuni psichiatri giapponesi, che vengono a Roma interessati dalla vicenda, nasce l’idea di estendere l’approccio di Santo Rullo e così rapidamente nasce l’International football committee on mental health, di cui è presidente, e si pensa a un mondiale per questa tipologia di formazioni.