Cambio di ora, domenica di passa dalla legale alla solare: i motivi, le ripercussioni e le discussioni sull’abolizione
Nella notte tra sabato 30 ottobre e domenica 31 in Italia torna l’ora solare. Molti salutano l’evento con positività perché avranno l’occasione di dormire un’ora in più. Alle 3.00 di notte, infatti, le lancette dovranno essere sposate indietro alle 2.00.
Com’è noto ciò significherà che farà buio prima: già a naturale il sole tramonta man mano sempre in anticipo, poi con l’ora solare in alcune zone del Sud, in pieno autunno, può tramontare anche alle 16.30 circa. Soprattutto nei primi giorni l’organismo umano avrà inevitabilmente delle piccole ripercussioni.
L’ora legale quindi tornerà all’ultima domenica di marzo ma su si essa resta aperta il tema. L’ora “ordinario”, quello naturale, è la solare mentre la legale era stata introdotta per questioni energetiche, per avere un’ora di luce in più e risparmiare sui consumi di energia elettrica.
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Ora legale da abolire? Si discute ancora e l’Europa potrebbe dividersi
Sono anni che si discute dell’abolizione dell’ora legale. Anche l’Unione Europea si è espressa in merito e ha stabilito che verrà abolita, almeno come la conosciamo noi adesso con tutti i paesi che modificano l’orario
Ora solare 2021, tra il 30 e il 31 ottobre lancette degli orologi indietro di un’ora https://t.co/nl645P4PhC
— Sky tg24 (@SkyTG24) October 29, 2021
Sarà l’ultima volta che abbiamo vissuto con un’ora di luce in più in estate? Non dovrebbe essere proprio così. Vediamo cosa è stato stabilito e soprattutto quali sono i pro e i contro dell’ora legale.
Nel febbraio 2018 il Parlamento Europeo ha convocato una Commissione che ha analizzato tanti studi scientifici sui cambiamenti provocati dall’ora legale. Se sono evidenti i vantaggi, soprattutto in termini di consumi, ci sono anche svantaggi sulla salute dell’uomo.
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Il cambio d’ora alterna il ritmo circadiano, quello che regola il sonno, il funzionamento dell’organismo: lo spostamento di lancette ha delle ripercussioni e ci fa sentire più stanchi e distratti.
Da un grande sondaggio voluto dalla Commissione è emerso che la stragrande maggioranza dei cittadini è favorevole all’abolizione del cambio di ora e così 4 marzo 2019 con 23 voti favorevoli e 11 contrari ha votato non all’abolizione dell’ora legale ma al cambio d’ora in sé.
Ogni Stato dell’Unione Europea si potrà dare la possibilità di scegliere se mantenere in modo permanente l’ora legale o la solare, senza possibilità di passare da uno all’altro. Ma entro quando bisogna prendere la decisione? In teoria entro la fine di quest’anno ma è evidente che la pandemia ha rallentato anche questo processo.
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Tutto quindi rimandato e si è pensato anche all’ipotesi di un’Europa con il doppio orario: al Sud il mantenimento dell’altenanza come avviene ora e il Nord ancorato all’ora naturale perché le ore di luce sono già più estese e un eccesso non produce benefici. Insomma, in attesa delle decisioni finali, tutto restà com’è e domenica sposteremo le lancette indietro.