Alberto Matano parlando del Ddl Zan dopo alcuni servizi si è aperto e ha accennato alla propria adolescenza
Lo stop all’approvazione del DDL Zan, il disegno di legge che punisce l’omotransfobia, l’abilismo e la misoginia, ha inevitabilmente provocato una grande discussione in tutto il paese. Oltre che sui social si è discusso tanto anche negli studi televisivi.
Parlando del tema per la prima volta si è aperto su temi un po’ più privati Alberto Matano, conduttore de La vita in diretta e già volto noto alla conduzione del Tg1.
Alche lui ha espresso rammarco per l’epilogo che ha avuto la legge e ha detto cose finora inedite quando sono state raccontate alcune storie di discriminazioni con alcuni servizi.
Già precedentemente, in un’intervista al settimanale Chi, parlando del proprio orientamente sessuale aveva detto di non amare le etichette e di diffidare da chi mette “timbri sugli altri”, convinto che una persona va valutata in base “al proprio operato, non al privato”.
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Alberto Matano, cos’ha detto durante la trasmissione
Alberto Matano questa volta è andato oltre e ha raccontato in diretta qualcosa di più della propria sfera privata. Alla fine del servizio ha detto che storie così “fanno particolarmente male, perché è successo anche a me, quando ero adolescente“. Ha poi proseguito: “E allora mi auguro che con il contributo di tutti, su un tema così importante, ci possa essere un supplemento di riflessione”, ha detto in conclusione.
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Per molti si tratta di un cooming out in diretta e sottolineano in particolare il momento e il modo con il quale è stato fatto, con eleganza e davanti a milioni di telespettatori in diretta.
Alberto ❤️#LaVitaInDiretta #DDLZan #LeggeZan pic.twitter.com/SARxUcQKbr
— Cinguetterai (@Cinguetterai) October 28, 2021