Omicidio Reggio Emilia, i carabinieri hanno fermato il titolare dell’officina che avrebbe sparato dopo una discussione
Una prima ricostruzione è stata fatta e se fosse confermata sarebbe come una scena da film. Sabato pomeriggio Dantestore a Cadelbosco Sopra, nel Reggiano, è stata sconvolta da un omicidio e le modalità che sarebbero stata individuate sarebbero shoccanti.
Il fatto di sangue si è consumato all’interno di un’officina e a morire è stato Salvatore Silipo, 29 anni, che sarebbe stato ucciso con un colpo di pistola sparato da Dante Sestito, titolare 70enne ora rinchiuso in carcere a Reggio Emilia.
Secondo i carabinieri che indagano sull’omicidio si sarebbe trattato di una vera e propria esecuzione: l’assassino avrebbe fatto mettere la vittima in ginocchio per poi freddarla con un colpo alla nuca.
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Omicidio Reggio Emilia, sarebbe stata un’esecuzione
I carabinieri del Nucleo investigativo di Reggio Emilia hanno interrogato per tutta la notte tra sabato e domenica Dante Sestito insieme al Pm Cristina Giannusa e in presenza dell’avvocato: il titolare dell’officina non ha risposto alle domande.
Sestito è stato bloccato dai carabinieri della stazione di Castelnovo Sotto dopo che sono stati avvisati per strada da un cugino della vittima. I militari erano in transito nei pressi dell’officina, doveva effettuare il cambio gomme e recarsi allo stadio per il servizio d’ordine. Quando sono entrati nell’officina hanno trovato Sestito ancora con la pistola in mano e l’hanno immobilizzato.
Le accuse sono omicidio, ricettazione e detenzione illegale di arma da fuoco che sarebbe stata rubata due anni fa in provincia di Bologna, a Pieve di Cento.
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L’officina è gestita anche dai figli di Sestino, Antonio e Francesco che secondo i carabinieri avrebbero chiamato la vittima in officina; ci sarebbe stata una discussione e a quel punto il 29enne sarebbe stato fatto inginocchiare, poi il colpo fatale.