Curiosità sul grande classico La Bella e la Bestia, la vera storia e la favola: il Principe viveva in Italia, oggi un remake su Italia 1.
La Bella e la Bestia è una storia d’amore per antonomasia che è sopravvissuta a molti secoli e in forme diverse. Proprio stasera su Italia 1 va in onda il remake del 2014, con Léa Seydoux nel ruolo di Belle e Vincent Cassel in quello della Bestia. Ma cosa c’è di vero in questa favola?
Questa storia d’amore profondamente toccante è stata scritta dalla romanziera francese Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve nel 1740. Tuttavia, storici e folkloristi hanno tracciato 23 diverse varianti del racconto da tutto il mondo. La nozione di amore che attraversa i confini delle razze esiste nel folklore di molte società. In tal senso, le versioni si moltiplicano.
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Sono state identificate almeno 162 versioni diverse, tutte incentrate su una relazione apparentemente impossibile. Le radici di questo racconto affondano in Amore e Psiche e nel mito greco. Come è comune in molte di queste storie, la bestia si rivela essere una persona, nascosta dietro la maschera di una creatura.
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La storia vera della Bella e la Bestia: ambientata in Italia, chi era il Principe
Ma la favola della Bella e la Bestia differisce da tutte queste storie, a partire dal mito greco, perché è ispirata a una storia vera. La storia dietro La Bella e la Bestia è incarnata nella tragica vita di Petrus Gonsalvus e della sua sorprendentemente bella moglie Catherine. La Bestia o il Principe nacque nel 1537 a Tenerife con una rara condizione nota come ipertricosi, comunemente chiamata sindrome del lupo mannaro.
La sua storia inizia quando fu portato dalla sua casa di Tenerife in Francia, come regalo di incoronazione per il re Enrico II. Era considerato una curiosità, un “selvaggio” in una gabbia. La notizia di una meraviglia così strana ed esotica provocò un’enorme eccitazione all’interno del castello. All’arrivo, il “selvaggio” fu posto in una prigione dove i medici lo esaminarono. Emerse così che si trattava di un bambino di 10 anni: Pedro Gonzales, a cui venne poi dato un nome latino.
Il re decise di liberarlo dalla sua prigione e, per fare un esperimento, gli offrì un’educazione formale come si conviene a qualsiasi ragazzo che vive nel suo castello. Alla morte di Enrico nel 1559, sua moglie Caterina de’ Medici divenne reggente. Questa decise che la Bestia doveva sposarsi, per vedere se anche i suoi figli sarebbero stati “selvaggi”.
Il matrimonio tra la Bella e la Bestia
Gli è stata assegnata una bellissima moglie, Catherine, il cui cognome è sconosciuto fino ad oggi e che presumibilmente non era a conoscenza dell’aspetto di suo marito prima del giorno del loro matrimonio. La coppia, inaspettatamente per la regina, si innamorò e si stabilì in una relazione felice e premurosa. Hanno avuto i loro primi due figli subito dopo il matrimonio ed entrambi sono nati sani. La regina era apertamente delusa da questo fatto.
Alla fine il suo desiderio si è avverato: i loro quattro figli successivi sono nati tutti con l’ipertricosi. La famiglia fu mandata in tournée in Europa come divertimento per le famiglie aristocratiche. Si stabilirono infine in Spagna sotto la protezione del duca di Parma, che assegna loro un feudo da gestire in Italia.
Per tale ragione, dunque, la Bestia arriva a Capodimonte, in provincia di Viterbo, sul lago di Bolsena. La sua dimora fu quindi la Rocca Farnese, maestosa costruzione della zona e qui Petrus Gonsalvus morì nel 1618. Tutti i figli della Bella e la Bestia furono dati come dono peculiare ad altre famiglie nobili europee. Entrambi i genitori amorevoli e affettuosi furono devastati.