Un episodio dal passato di Gianluca Grignani: quando è morto di overdose, la leggenda metropolitana di metà anni Novanta.
“Sembra che Grignani sia morto per overdose, trovato tra i cassonetti in un vicolo di Milano”, era il 1996 e non esistevano social network, le notizie venivano ancora filtrate da Videomusic o qualche altro canale musicale e una voce si sparse in tutta Italia, lasciando basita un’intera generazione di adolescenti.
Era ovviamente una bufala o meglio una leggenda metropolitana, che però per alcuni giorni fece discutere. Poi chiaramente, di fronte a un’oggettiva mancanza di riscontri ci convincemmo che Gianluca Grignani era ancora vivo e vegeto e aspettava solo di bissare il successo del suo incredibile disco di esordio, “Destinazione Paradiso”.
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Sfidiamo chiunque abbia vissuto la propria pre e tarda adolescenza in quegli anni, ovvero tra il 1994 e il 1995, a sostenere la tesi di non conoscere almeno un brano della produzione di Gianluca Grignani di quegli anni. Dal brano che dà il titolo al disco a ‘Falco a metà’, il primo simbolo, passando per l’immortale ‘La mia storia tra le dita’ oppure ‘Una donna così’, quell’album ha fatto la storia.
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Nel frattempo, il cantautore milanese, che il prossimo 7 aprile festeggerà 50 anni, di cui oltre la metà già passati sul palco, si crea attorno l’aura di artista maledetto. Alcune esibizioni dal vivo come quella al Festivalbar nella tappa di Ascoli Piceno, la ‘benedizione’ di Vasco Rossi, le continue voci sul suo conto e sul consumo di sostanze stupefacenti contribuiscono a crearne il personaggio destabilizzante.
E avviene così che in un bel giorno della tarda primavera del 1996, un incredibile tam tam molto più simile al telefono senza fili che alla diffusione di fake news dei giorni nostri crea la leggenda metropolitana: Gianluca Grignani venne dato morto per overdose. Se fosse accaduto oggi, la notizia sarebbe immediatamente salita nei trends di Twitter e Google, per poi afflosciarsi nel giro di poche ore, dopo ovviamente aver generato centinaia di migliaia di ricerche. All’epoca invece quella notizia corse “veloce di bocca in bocca” – per citare Fabrizio De André – lasciando davvero molte persone spiazzate.
Fu lui stesso al portale Leggende metropolitane, a spiegare molti anni dopo come si potesse essere diffusa quella notizia: da una parte, la sua scelta di sparire per un periodo dalle scene, perché il successo lo destabilizzava, dall’altra il tour in Sud America, fecero porre la domanda: “Che fine ha fatto Grignani?”. Era morto. Anzi no, era più vivo che mai e stava confezionando ‘La fabbrica di plastica’, suo secondo disco.
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