L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è pronta ad effettuare una nuova indagine sull’origine del nuovo coronavirus Sars-CoV-2, rilevato per la prima volta in Cina, a Wuhan, nella provincia di Hubei. Le precedenti indagini non aveva condotto ai risultati aspettati.
Una nuova possibilità di fare luce sull’origine del nuovo coronavirus, quando il primo caso, registrato ufficialmente il 31 dicembre 2019, avrebbe ridefinito gli anni a seguire. Adesso l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che farà una nuova indagine, condotta da 26 ricercatori, per risalire all’origine del virus. La missione è stata rinominata “Scientific Advisory Group for the Origins of Novel Pathogens” (SAGO) e tutti gli scienziati coinvolti nella ricerca provengono da paesi diversi. Il loro compito sarà quello di trovare una spiegazione che possa definire l’inizio della pandemia, ma anche concretizzare le ricerche e fornire risultati altrettanto efficaci, capaci di fornire nuove linee guida per il futuro ed evitare l’infruttuosità delle ricerche. Così, dopo un anno e mezzo di ricerche deludenti, l’OMS avrà una nuova possibilità per chiudere il cerchio delle presunte o meno responsabilità. Difatti, l’Organizzazione Mondiale della Sanità non ha recentemente escluso che ci possa essere una reale responsabilità della Cina e che il virus abbia avuto origine da un laboratorio.
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L’origine del virus è ancora oggi sconosciuta e questo ha destato qualche perplessità, sia nei governi, sia nei cittadini. La Cina, nel corso delle precedenti indagini, aveva mantenuto sempre un atteggiamento poco trasparente e restio alla collaborazione. L’OMS dovrà cercare di risolvere una questione che ha sollevato anche la politica, provocando qualche scintilla tra gli Stati Uniti e la Cina – dovrà farlo nel modo più oggettivo possibile attraverso la missione SAGO. Anche se non sono state fornite prove inconfutabili o che si avvicinassero alla verità, sono molti gli scienziati che sostengono che il virus possa aver avuto origine all’interno di un laboratorio, come quello di Wuhan.
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La Cina ha sempre respinto tali accuse, indicando altri paesi come i responsabili della pandemia – da questo punto di vista. L’impressione è comunque quella che la nuova indagine avrà dei limiti riconducibili alla storia dell’ultimo anno e mezzo, visto che, l’autorità dell’OMS potrebbe ricevere un nuovo muro contro muro da parte della Cina. Rimane comunque il fatto che la missione dovrà concentrarsi anche nel riuscire a ridefinire i protocolli per evitare che in futuro si replichino situazioni del genere.