Massimo Galli e con Andreoni dell’Università Torvergata e altri colleghi coinvolti in una vasta inchiesta della Procura di Milano
Massimo Galli è uno dei virologi che abbiamo imparato a conoscere durante la pandemia. Con altri 32 persone finisce sul banco degli imputati ma il Covid non c’entra nulla. Le accuse sono a vario associazione a delinquere, turbativa d’asta e falso in atto pubblico e riguardano docenti e ricercatori universitari e dirigenti pubblici.
Le ipotesi di reato sarebbero avvenuti proprio nella primavera 2020, quando l’Italia cominciò a fare i conti con la pandemia: è quanto emerge dal decreto di perquisizione eseguito dai Nas questa mattina.
L’indagine riguarda presunti concorsi pubblici truccati per l’assegnazione di posti da docenti e ricercatori universitari prevalentemente alla Statale di Milano, la Bicocca e al Sacco dove Galli lavorava e che ha lasciato qualche giorno fa per la pensione.
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Nella grande inchiesta sono finite anche altre università italiane come le romane La Sapienza e Torvergata, la cattolica di Milano Sacro Cuore e l’ateneo di Torino.
Virologi indagati, casi di corruzione e favoritismi
Dal decreto della Procura di Milano emerge che i sarebbero state gravi irregolarità nelle procedure di selezione e quello che si evidenzia dalle conversazioni è “a dir poco sconcertante”, è scritto.
Ci sarebbe stato anche un episodio di corruzione. Il professore ordinario di Medicina e Chirurgia Riccardo Ghidoni avrebbe ricevuto dall’odontoiatra Roberto Mannarino servizi gratuiti per circa 10mila euro con fini “relativi alla carriera universitaria dei figli”.
Sono Carlo Scalas e Luigi Furno i Pm che indagano sulla vicenda dove ci sarebbero stati addirittura casi di candidati che avrebbero partecipato alla stesura dei criteri di valutazione.
A Massimo Galli sono accusati quattro reati. Falso su un documento di punteggi dei candidati che sarebbe stato realizzato dopo con il candidato da lui favorito e non durante la riunione online del 14 febbraio 2020.
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Turbativa d’asta per far assumere quattro dirigenti biologi presso il reparto di Malattie infettive del Sacco, turbativa anche per il bando di concorso del 24 aprile 2020 per il ruolo di professore di prima fascia assegnato a Gianguglielmo Zehender (anche lui indagato), infine ancora un’accusa di falso come membro della commissione a Torino per assegnare un posto di seconda fascia al Dipartimento di Scienze mediche. In questo caso faceva parte della commissione anche Massmo Andreoni, ordinario a Torvergata.