Rugby, è scomparso l’ex campione Roberto Pegoiani, è stato Campione d’Italia con Brescia nel 1975 e dal 2016 allenava i detenuti del carcere di Verziano.
Aveva dedicato una vita al rugby insegnando il dovere e il piacere di dover fare qualcosa per gli altri e per la comunità, ecco cosa spiegava sempre a chi chiedeva cosa lo spingesse a tornare in campo dentro un istituto penitenziario.
Nasce nel 1949 e da circa 10 anni lovvata con la malattia, era ricoverato alla Domus Salutis, alla fine della sua carriera ha allenato il Rugby Brescia, per poi andare a Botticino facendolo salire dalla C2 alla B, per poi approdare al Rovato conquistando la serie A.
La sua carriera è continuata andando dove veniva chiamato per sfruttare la sua vasta esperienza, cercando di rallentare i suoi impegni per godersi a pieno i suoi nipotini.
Ad un certo punto della sua carriera scoprì la malattia, la quale non lo fermò per nessuna cosa al mondo, aveva cominciato ad allenare i detenuti in carcere, affiancato da Francesca Paola Lucrezi, la direttrice dell’Istituto penitenziario di Verziano.
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Rugby, Roberto Pegoiani si è spento, allenava una squadra di detenuti nel penitenziario di Verziano
Roberto Pegoiani era un uomo simpatico e molto esperto, la sua dote innata era quello di saper leggere il rugby, infatti si è affinato nel tempo il suo vasto bagaglio d’esperienza nell’allenare delle squadre di rugby.
Circa 5 anni fa scoprì di non stare più bene, non aveva più appetito, si sentiva perennemente stanco, faceva esami su esami per riuscire a capire cosa gli stesse accadendo. Ad un certo punto il dottor Alessandro Paterlini gli confessò che aveva diagnosticato all’allenatore un tumore maligno.
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Da sempre l’allenatore è stato un simbolo del rugby bresciano, si è spento improvvisamente dopo aver lottato duramente contro la malattia. Adesso tutti lo ricordano come l’uomo che era riuscito a fare di sé un proclamatore dell’inclusione e della condivisione sul campo da rugby.
Tramite il ruolo nell’Istituto penitenziario di Verziano voleva dimostrare che anche i detenuti hanno una storia da raccontare e possono riscattarsi in ogni momento creando qualcosa di unico, speciale e positivo.