Da pochi giorni è fuori il nuovo lavoro di Salmo, “Flop”, ed il rapper di Olbia ha deciso di rivelare un particolare decisivo della lavorazione. Tutti i dettagli
Dalla mezzanotte del 1 ottobre è online in tutti gli store fisici e virtuali il nuovo disco del rapper di Olbia Maurizio Pisciottu in arte Salmo. Emblematico il titolo, Flop, un richiamo netto sia nei testi che nelle tematiche generali al concetto di fallimento. Un disco che arriva a tre anni da Playlist. Un disco che già da ora si presenta come uno dei lavori più interessanti della stagione.
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Un disco che arriva quasi alla fine del tunnel delle pandemia da coronavirus covid-19 e a valle delle polemiche per il concerto estivo di Olbia e le relative discussioni con Fedez. Un disco anticipato da un importante battage pubblicitario. Hanno colpito molto i cartelloni con la realtà aumentata e le installazioni sparse per il Paese.
Salmo racconta come è nato il nuovo disco Flop
Salmo ha aspettato le prime reazioni all’uscita del disco, diciassette tracce di rara potenza musicale, per raccontare qualche aneddoto sulla lavorazione. E, come spesso, accade il rapper sardo ha saltato tutta la classica programmazione di interviste, comunicati stampa e passaggi radio ed ha affidato al suo seguitissimo account Instagram una importante rivelazione.
In una stories comparsa poco prima della mezzanotte di oggi, lunedì 4 ottobre, Salmo ha raccontato le genesi del disco. “E’ nato all’inizio della pandemia” scrive il rapper negli Highlights. E’ figlio del lockdown. Il primo brano scritto è stato “A Dio” e leggendo il testo si capiasce alla perfezione che arriva da un momento di destabilizzazione.
A marzo 2020 il coronavirus ha cancellato il tour di Salmo e di fatto due anni di lavoro e nel frattempo termina la storia con la campionessa di kitesurf Greta Manardo. “Sono sprofondato in un buco nero” dice senza mezza termini e spiega di aver dovuto far ricorso a cicli di psicofarmaci.
“Ero completamente fuori di testa ed ho rischiato di perdere la salute mentale”. Ma in fondo al tunnel un bel messaggio di speranza: “Può sembrare banale ma questo disco mi ha salvato la vita”. L’appello finale, apprezzatessimo dai fan: “Questo disco è scritto con il sangue. Fatene buon uso”.