Brian May, chitarrista dei Queen, durante un’intervista con BBC Radio ha parlato del suo amico e collega Freddie Mercury, frontman della storica band. Sono passati 30 anni dalla morte di Mercury ma il suo nome e la musica dei Queen hanno avuto un impatto tale nella musica da restare indelebili e continuare ad ispirare i giovani.
Freddie Marcury è nato a Zanzibar il 5 settembre del 1946. Il suo vero nome è Farrokh Bulsara, anglicizzato “Frederick”. Il cantante ha perso la vita nel 1991, all’età di 45 anni, dopo aver lottato contro l’AIDS. Freddie è una leggenda nel panorama musicale: è riconosciuto come uno degli artisti più celebri e influenti nella storia del rock ed è tra i migliori frontman di tutti i tempi. Ancora oggi è una fonte d’ispirazione per i giovani.
Mercury e Brian May, il chitarrista dei Queen, hanno lavorato insieme e tra i due si era instaurata una vera amicizia. May, infatti, ha passato un periodo molto difficile dopo la morte di Freddie.
In una recente intervista con BBC Radio, Brian ha parlato di Freddie, raccontando di come è riuscito a costruire il suo personaggio agli inizi della loro carriera con i Queen.
Brian May: Freddie Mercury come Robert Plant
Durante l’intervista, è stato chiesto a Brian May se Freddie Mercury fosse stato fin dall’inizio della carriera con i Queen un frontman sicuro di se stesso. Il chitarrista ha svelato il segreto di Mercury, raccontando che a quei tempi aveva deciso di comportarsi prendendo ispirazione da Robert Plant – voce dei Led Zeppelin.
“Si comportava come se fosse Robert Plant a quei tempi e a nessuno interessava perché aveva quell’aura intorno a lui” ha spiegato, precisando che sotto a tale atteggiamento si nascondevano “enorme insicurezza, enorme timidezza, fino alla fine”.
May ha poi proseguito raccontando che Freddie Mercury “aveva un lato molto privato” che non mostrava: l’artista aveva molte insicurezze, che è riuscito a superare con la costruzione di un personaggio, basandosi sul modo in cui lui stesso voleva essere.
Brian lo ha definito come “una creatura molto autoprodotta”. Il chitarrista ha descritto Mercury come una persona caratterizzata da “molta complessità”, che in buona parte ha tenuto nascosta, con furbizia.
Quando qualcuno chiedeva a Freddie se la sua musica fosse importante, lui rispondeva quasi sminuendo la sua arte: “Non credo che le mie canzoni valgano nulla’”, diceva. Secondo May, in realtà il cantante “sentiva di avere cose da dire”.
Nei suoi testi c’erano dei significati con un valore molto personale: “sento fortemente che Freddie si esprimeva sempre in modi piuttosto audaci” ha affermato May. Dentro alle sue parole trovava spazio la sua personalità insicura. Visto da fuori, Freddie era come un guerriero: l’artista stava costruendo se stesso.