Intervistato da “la Repubblica”, Lino Banfi ha ammesso che oggi non rifarebbe una famosa scena di uno dei suoi commissari: ecco le sue parole.
In occasione del festival cinematografico Bif&st Lino Banfi ha ritirato al Teatro Petruzzelli di Bari il prestigioso premio alla carriera, raccogliendo tutto l’affetto del pubblico pugliese. Per l’occasione è stato organizzato un vero e proprio “Banfi day”, che ha consentito al famoso comico, oggi 85enne, di raccontarsi in una lunga masterclass, di fare foto e firmare autografi.
Intervistato da Anna Puricella per la Repubblica prima di salire sul palco, ha ripercorso alcune scene tratte dai alcuni dei suoi film di maggior successo, sottolineando di essere contento di aver ricevuto un premio tanto importante. “Mi farà piacere averlo in primo piano sulla scrivania a Roma”, ha detto l’attore.
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Lino Banfi: “Oggi non ricanterei Benvenuti a sti f***i”
Al giorno d’oggi, con l’avvento del politicamente corretto e l’evoluzione dei costumi sociali, molte delle scene che hanno resto famoso Lino Banfi probabilmente non potrebbero essere fatte. Per esempio la scena della famosa canzone di uno dei suoi commissari, “Benvenuti a sti f…”, non la rifarebbe perché ricca di epiteti considerati oramai omofobi. L’attore pugliese ha sottolineato che senz’altro la canzone la cambierebbe: “Quella parola è brutta”.
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Il suo intento tuttavia non è mai stato quello di offendere. E alla giornalista de la Repubblica ha ricordato altre scene che oggi non sarebbero considerate rispettose: “Pensa in quanti film mi sono truccato da ‘negro’, da Armstrong o come Nat King Cole, perché a me piaceva fare le canzoni dei personaggi di colore”. Banfi ha spiegato che oggi ci sono correzioni che si potrebbero fare “senza però abbandonare completamente i personaggi, perché potrebbero essere comunque divertenti”.