Primetta Giacopini è morta all’età di 105 anni, dopo aver vissuto i più importanti eventi della storia contemporanea: nata durante l’influenza spagnola, è scappata dall’Europa prima dell’avvento del fascismo, fino a vivere la pandemia del Covid.
È morta a 105 anni la donna che ha vissuto gli eventi più importanti della storia contemporanea: Primetta Giacopini è nata in America da una famiglia di origini italiane durante l’influenza spagnola, successivamente si è trasferita in Italia – dove si è innamorata di un pilota della Seconda Guerra Mondiale -, per poi fuggire prima del fascismo di Mussolini.
Sua figlia Dorene, che oggi ha 61 anni, l’ha definita come una donna combattente, che non si arrendeva mai.
Primetta Giacopini: dalla pandemia del 1918 alla pandemia dei giorni nostri
La madre di Primetta – Pasquina Fei – morì nel 1918 nel Connecticut a causa dell’influenza spagnola, a 25 anni. Primetta aveva 2 anni all’epoca e suo padre, un operaio, non voleva prendersi cura di lei e della sorella minore, Alice. Così, il padre mandò Alice in Italia e lasciò Primetta ad una famiglia affidataria italiana, che si trasferì in Italia nel 1929.
Primetta cominciò a lavorare come sarta e si innamorò di un pilota di caccia italiano di nome Vittorio Andriani, con cui non passò tanto tempo per via degli impegni di quest’ultimo in guerra.
Nel 1940 l’Italia entrò in guerra: la polizia di Stato avvisò Primetta di lasciare il paese, altrimenti avrebbe rischiato di finire in un campo di concentramento. Nel 1941, Primetta scoprì che il suo amato Vittorio era morto in un incidente vicino Malta. La donna, successivamente, si unì a un gruppo di persone sconosciute, che stavano partendo dall’Italia su un treno verso il Portogallo.
Arrivata a Lisbona, la donna si imbarcò su un piroscafo diretto negli Stati Uniti e tornò a Torrington. Lì trovò lavoro in uno stabilimento della General Motors a Bristol, dove si occupava di rettificare l’acciaio che veniva usato per coprire i cuscinetti a sfera per la guerra. Sul posto di lavoro conobbe Umbert – detto “Bert” – Giacopini, che diventò suo marito. I due rimasero sposati fino alla morte di Umbert nel 2002.
Nel 1960 nacque Dorene: da bambina aveva la spina bifida, un difetto alla nascita in cui il midollo spinale non si sviluppa completamente. Per i primi 50 anni della sua vita, Dorene dovette usare delle stampelle per camminare. Primetta lottò sempre in difesa della figlia, in un epoca in cui l’attenzione verso le persone con disabilità era scarsa.
Il 9 settembre di quest’anno, Dorene era andata a visitare la madre quando si rese conto che Primetta aveva la tosse. Dopo due giorni, Primetta è stata ricoverata al pronto soccorso per via del Covid.
Le radiografie del torace hanno mostrato che Primetta aveva una polmonite. Avrebbe dovuto ricorrere al ventilatore ma allo stesso tempo la famiglia era consapevole del fatto che superati gli 80 anni non ci sono possibilità di uscirne. Così è stata presa la decisione di rimuovere l’ossigeno a Primetta. La donna è morta il 16 settembre, a 105 anni.