“La scienza non mente”, l’attivista Greta Thunberg a Milano si scaglia contro i leader politici del mondo che promettono di ridurre le emissioni climatiche, ma il pianeta continua a peggiorare.
Greta Thunberg ha criticato i leader globali per il loro modo di affrontare l’emergenza climatica, definendoli dei “chiacchieroni” durante il suo discorso al summit Youth4Climate a Milano, lo scorso martedì. La 18enne ha affermato che “combattere il cambiamento climatico richiede innovazione, cooperazione e forza di volontà”, ma la scienza non mente e quello che il mondo ci sta dicendo che non sta migliorando. Infatti anche statistiche affermano che continuando in questo modo le emissioni di carbonio aumenteranno del 16% entro il 2030.
“Blah, blah, blah”, ha detto la Thumberg, definendo i politici come una massa di “chiacchieroni”. Infatti secondo l’attivista “questo è tutto ciò che sentiamo dai nostri cosiddetti leader. Solo parole che finora non hanno portato all’azione. Le nostre speranze e ambizioni affogano nelle loro vuote promesse”, afferma dura Greta Thunberg.
Dunque l’impegno è che i paesi inquinanti devono impegnarsi di più per ridurre le emissioni e mantenere l’obiettivo di non innalzare il grado di riscaldamento globale stabilito per il momento a 1,5° C. “Naturalmente abbiamo bisogno di un dialogo costruttivo”, ha detto l’attivista che scioperò in solitaria nel 2018 e che scatenò un movimento di milioni di giovani manifestanti per il clima. “Per 30 anni ci hanno riempito di ‘bla, bla, bla’ e questo dove ci ha portato? Possiamo ancora ribaltare la situazione: tutto è possibile. Ci vorranno riduzioni annue immediate e drastiche delle emissioni. Ma non se le cose vanno avanti così. L’inazione dei nostri leader è un tradimento verso tutte le generazioni presenti e future”.
Una ricerca pubblicata lunedì ha mostrato che i bambini nati oggi sperimenterebbero ondate di calore molto più estreme e maggiore probabilità di assistere a disastri climatici nel corso della vita rispetto ai loro nonni”. Il Summit Youth4Climate è ospitato dal governo italiano. Il gruppo di lavoro dei giovani discuterà su come aumentare la loro partecipazione al processo decisionale, il loro ruolo nell’aiutare a trasformare l’uso dell’energia, la conservazione della natura e l’adattamento climatico e come l’istruzione può creare una società consapevole del clima.
Thunberg prima della conferenza ha dichiarato: “Invitano giovani selezionati a incontri come questo per fingere di ascoltarci. Ma chiaramente non ci ascoltano”.
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Sul suo profilo Twitter (@GretaThunberg) pubblica i paesi con le maggiori emissioni cumulative di CO2 dal 1750
The climate crisis is an accumulative crisis. Our CO2 emissions stay in the atmosphere for up to a thousand years. Being on the list among the biggest historical emitters certainly doesn’t speak to your advantage as “climate leader”. https://t.co/PgxpSqtlnm
— Greta Thunberg (@GretaThunberg) September 28, 2021
Greta Thunberg a Milano
Dunque un intervento senza mezze parole che guarda però al cuore della questione. L’attivista ha parlato davanti ad altri giovani attivisti e politici come il ministro per la transizione ecologica, Roberto Cingolani, e il sindaco di Milano, Beppe Sala. “Il cambiamento climatico non è solo una minaccia, ma soprattutto un’opportunità per creare un pianeta più verde e più sano”, ha esordito la giovane attivista.
Thumber afferma: “Quando parlo di cambiamento climatico cosa vi viene in mente? Io penso ai posti di lavoro, ai lavori ecologici, lontani dal politicamente corretto del green washing”, ovvero quella strategia di mercato fatta dalle aziende fingendo di dimostrare un attaccamento all’ambiente e al pianeta per guadagnare punti in reputazione e immagine aziendale.
“Non possiamo più lasciare che siano le persone al potere a decidere cosa è politicamente possibile e decidere cosa sia la speranza. La speranza non è passiva. La speranza non è bla, bla, bla. La speranza è dire la verità. La speranza sta agendo. E la speranza viene sempre dalle persone”, afferma l’attivista.