Terremoto in Veneto: registrate diverse scosse in poche ore

L’Ingv ha registrato nel corso della notte alcune scosse di terremoto nella provincia di Treviso, tra cui la più forte di magnitudo 3,7 gradi: tutti i dettagli.

terremoto in provincia di treviso
via Google Maps

Una serie di scosse sono state registrate nel corso della notte tra lunedì 27 e martedì 28 settembre in provincia di Treviso, in Veneto. Come si evince dai dati pubblicati dall’Ingv, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, si è trattato di un vero e proprio sciame sismico. La terra ha iniziato a tremare poco dopo le 02:30 e l’ultima scossa è stata avvertita intorno alle 06:30.

Quella più intensa ha raggiunto la magnitudo 3.7 gradi della scala Richter con una profondità di 10 km, mentre la più lieve è stata di magnitudo 2.0 con la medesima profondità. L’epicentro è stato individuato nell’area compresa tra Valdobbiadene, Segusino e Miane. Al momento non sono stati segnalati né danni a cose o abitazioni né feriti.

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Terremoto in provincia di Treviso: i dettagli dello sciame sismico

Complessivamente le scosse registrate dai sismografi dell’Ingv-Roma nei pressi di Treviso sono state sei: la prima alle 02:45 con magnitudo 3.4; la seconda alle 02:46 con magnitudo 3.7; la terza alle 02:49 con magnitudo 2.0; la quarta alle 03:32 con magnitudo 2.7; la quinta alle 03:42 con magnitudo 2.0; l’ultima alle 06:26 con magnitudo 2.5. Le scosse notturne più intense sono state avvertite chiaramente dalla popolazione: ai vigili del fuoco sono infatti arrivate numerose chiamate.

Storicamente quella della provincia di Treviso è una delle zone del Veneto più attive dal punto di vista sismico. Il presidente della Regione Luca Zaia ha dichiarato a Radio Cortina che l’evento tellurico deve essere valutato con attenzione. “Possono essere o scosse di assestamento – ha sottolineato – oppure il preludio di una spaccatura profonda della faglia che può originare un evento sismico più importante”.

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I livelli di magnitudo registrati sarebbero comunque in linea con quello massimi osservati nella stessa area negli ultimi dieci anni. L’evoluzione del fenomeno continuerà ad essere monitorata dalla Protezione Civile del Veneto e dal Centro di Ricerche Sismologiche.

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