Milano, in un deposito sono stati trovati i corpi senza vita di due persone: le ipotesi al vaglio degli inquirenti
Dramma presso l’ospedale Humanitas di Milano. Sono stati trovati i corpi senza vita di due operai in un deposito di Azoto nella sede di Pieve Emanuele di via Montalcini. Le vittime sono J.S, un cittadino italiano di 42 anni, e E.Z., 46enne indiano. I carabinieri indagano sulle cause e la prima ipotesi avanzata è che siano morti per via di un’intossicazione. Probabilmente durante un lavoro svolto nel deposito c’è stata una fuga di azoto.
I militari sono intervenuti sul posto insieme ai Vigili del Fuoco e l’area è stata messa in sicurezza. Il lavoro degli investigatori è ora rivolto alla dinamica dei fatti e alla verifica che tutte le norme della sicurezza sul lavoro siano state rispettate.
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Milano, morti in deposito: le ipotesi di reato
Un incidente sul lavoro è l’ipotesi al momento più accreditata. Gli operai facevano parte della Sol Group spa, società con sede a Monza. È probabile che mentre stavano ricaricando una cisterna di azoto liquido, usato dall’Università per per alimentare l’impianto antincendio, i due sarebbero stati investiti dalla perdita di gas.
Non si esclude che un bocchettone per il rifornimento di azoto fosse posizionale non a norma o che fosse difettoso. Indaga la Procura di Milano e sarà aperto un fascicolo che avrà come ipotesi di reato omicidio colposo.
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L’azoto liquido è un fluido criogenico che viene conservato tra circa -210 °C e -195 °C. A causare la morte dei due probabilmente è stata un’ustione da congelamento o un’intossicazione.