La Cina è stata investita da una forte crisi energetica – evento che ha condotto molte famiglie a vivere senza energia e le aziende a tagliare la produzione. Adesso l’economia cinese deve fare i conti con le difficoltà nell’approvvigionamento che potrebbero avere gravi ripercussioni economiche per il Paese, ampliandosi anche su scala globale.
La grave crisi energetica che ha colpito la Cina ha indotto il governo a chiedere alle industrie di limitale il consumo di energia per la produzione. Molte famiglie sono costrette ad affrontare il blackout, una condizione non semplice che sta provocando diversi disagi. In alcune abitazioni la corrente e stata del tutto bloccata, come spiega la CNN e l’interruzione ha colpito in modo “inaspettato” tre provincie del nord-orientali – si tratta di Jilin, Heilongjiang e Liaoning. L’interruzione ha però colpito anche la popolare provincia del Guangdong, polo industriale e commerciale. La crisi energetica potrebbe comportare il rallentamento dell’export, ampliandosi indirettamente attraverso la filiera commerciale globale.
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L’aumento considerevole del costo dell’energia e l’operazione di riduzione delle emissioni di CO2 stanno mettendo in grave difficoltà le industrie, un passo però obbligato dalle condizioni climatiche e dai livelli di inquinamento. In tal senso la Cina sta subendo importanti pressioni, essendo uno dei Paesi più inquinanti del mondo e sta cercando di rientrare in corsa per rispettare l’impegno di realizzare un’importante taglio delle emissioni entro il 2030 – questo obiettivo potrà essere raggiunto solo con un taglio delle emissioni da parte delle principali industrie e in questo l’organizzazione delle provincie sarà fondamentale.
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La riduzione delle forniture di energia provocherà in futuro qualche grana soprattutto al settore tech e a quello automobilistico – innestando ritardi anche nella distribuzione di smartphone e console. Gli economisti del Paese, spiega la CNN, prospettano un rallentamento nella crescita economica della del Paese. Allo stesso modo, ad essere penalizzato potrebbe essere anche il settore edilizio, che richiede grandi quantità di energia. Il prezzo del carbone ha raggiunto livelli mai visti prima – la Cina punta comunque a raggiungere le emissioni zero entro il 2060 e in questo senso la Cina dovrà riuscire ad equilibrare la riduzione di elementi inquinanti e colmare il gap ambientale con gli altri Paesi.