Denise Pipitone, nel lungo filone della sua scomparsa questa frase è stata al vaglio degli inquirenti della Procura di Marsala
Sembrava che si fosse aperta un’altra via ma invece si è rivelato un nuovo vicolo cieco, l’ennesimo in questi diciassette anni, da quando Denise Pipitone è scomparsa. Con l’indagine a carico di Anna Corona e Giuseppe Della Chiave si sperava che si potesse far luce sulla vicenda; se non risolvere il caso, almeno fare un passo avanti.
I pubblici ministeri di Marsala hanno infatti chiesto al Gip di archiviare il caso a loro carico perché tutto era retto da una bugia, crollata come un castello di sabbia.
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Denise Pipitone, ancora un buco nell’acqua
Antonella Allegrini è la donna che aveva dichiarato di trovarsi in vacanza con il marito Paolo Erba e i figli presso l’hotel Ruggero Il di Mazara del Vallo, lo stesso dove lavorava Anna Corona quando la bambina sparì.
Aveva raccontato una storia dettagliata: in camera non c’erano gli asciugamani e dopo aver chiamato la reception, senza ricevere risposte, andò di persona. Non trovò nessuno ma fu attirata da una voce che chiedeva perché fosse stata portata lì. Si sentiva anche una bambina piangere.
Questi suoni arrivavano da uno spazio coperto da una tende che la Allegrini scostò: vide Anna Corona con Denise Pipitone. Ma le indagini hanno appurato che quel giorno la Allegrini era a Roma dove aveva lasciato delle tracce prelevando e spendendo con la propria carta.
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Perché allora inventarsi una storia del genere? “Sarò stata suggestionata, non volevo fare del male a nessuno“, ha detto la donna. “In realtà la televisione mi ha suggestionata molto”.