Roger Mitchell, aveva dato il suo contributo tra teatro, cinema e televisione, il suo addetto stampa ha dato la triste notizia.
Il regista sudafricano nacque a Pretoria, è morto all’età di 65 anni, il suo addetto stampa ha dato la triste notizia, dichiarando che la famiglia del regista ha annunciato la sua morte all’età di 65 il 22 Settembre 2021.
Non si conoscono ancora le causa di morte del regista, era noto al grande pubblico per aver diretto il film Notting Hill, con Hugh Grant e Julia Roberts.
Il successo giunge anche con Ipotesi di reato nel 2002, un thriller con Ben Affleck e Samuel L. Jackson, nel 2019 ha dato vita ad una pellicola “The Duke”, dove come protagonista c’è Kempton Bunton.
La pellicola racconta la storia di un tassista di 60 anni che ha rubato dalla National Gallery il dipinto “Portrait of the Duke of Wellington” di Francisco Goya, la carriera del regista non si è fermata solo al cinema, ma ha avuto successo anche in teatro.
Durante l’adolescenza, proprio quando aveva 17 anni il regista dimostrò il suo talento innato per la regia, portandolo a cominciare un corso d’apprendistato al Royal Court Theatre.
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Roger Mitchell, lavorava come assistente alla regia per pesonaggi di spicco come John Osborne e Samuel Beckett
Durante gli anni dove collabora come apprendista, riesce ad assicurarsi una collaborazione con Danny Boyle, mentre in tv si è occupato di due miniserie come Downtown Lagos nel 1992 e The Buddha of Suburbia nel 1993, tra i suoi progetti c’erano anche dei documentari televisivi.
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Nel 2003 adatta un romanzo di Kureishi con il film “The Mother” con Daniel Craig, il quale veste i panni di un 40enne che comincia una relazione erotica con la madre della sua compagna, molto più matura di lui.
Con l’Amore Fatale tratto dal romanzo di Ian McEwan, riesce a creare la commedia con “A royal weekend” con Bill Murray nei panni di Roosevelt e Olivia Colman nei panni di Elisabetta, la moglie di Re Giorgio, la stessa attrice ha interpretato Elisabetta II nella serie The Crown, riuscendo a vincere un Emmy per la sua epica interpretazione.