Il leader indipendentista catalano Carles Puigdemont è stato arrestato nelle scorse ore dopo essere atterrato in Sardegna: attesa l’udienza per il rilascio o per l’estradizione in Spagna.
L’ex presidente della Catalogna Carles Puigdemont è stato arrestato nella serata di ieri, giovedì 23 settembre, in seguito a un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità spagnole per reati contro l’ordine e la sicurezza pubblica nazionale. Il leader indipendentista era appena atterrato all’aeroporto di Alghero, in Sardegna, l’unica città di cultura catalana in Italia.
Puigdemont avrebbe dovuto prendere parte a un incontro con il movimento autonomista sardo, con il governatore della Regione Christian Solinas e con il presidente del consiglio regionale Michele Pais. La notizia dell’arresto è stata inizialmente diffusa dai media spagnoli e poi confermata da Gonzalo Boye, avvocato del leader indipendentista. In pochi istanti è rimbalzata in tutti i Paesi dell’Unione Europea.
Subito dopo il fermo Carles Puigdemont è stato trasferito nel carcere di Sassari, in attesa dell’udienza che secondo il quotidiano El Pais si terrà nella mattina di oggi, venerdì 24 settembre. Sarà il giudice della Corte d’Appello di Sassari a stabilire se l’ex presidente catalano deve essere rilasciato o estradato in Spagna. Per garantire il rispetto delle regole internazionali, il governo del Paese iberico ha inviato in Sardegna il console onorario per le provincie di Sassari, Nuoro e Oristano.
Ti potrebbe interessare anche -> Mandato di arresto internazionale per Donald Trump: il motivo
Arrestato Carles Puigdemont: dalla fuga al mandato di arresto europeo
Puigdemont nel 2017 è espatriato in Belgio per evitare di essere arrestato in Spagna, dopo che la Procura di Madrid ha accusato l’esecutivo della Catalogna di ribellione in seguito al referendum sull’indipendenza. Successivamente si è rifiutato di tornare in patria per testimoniare, ricevendo così il primo mandato di arresto europeo. Il provvedimento è stato respinto dal Tribunale supremo, il quale gli ha permesso di viaggiare nell’Ue per internazionalizzare la sua causa.
Nel 2018 le autorità spagnole hanno quindi emanato un altro mandato di arresto. L’ex presidente della Catalogna è stato fermato in Germania mentre tentava di tornare in Belgio dalla Finlandia ma è poi arrivato il rilascio da parte delle autorità tedesche, che gli hanno proibito tuttavia di lasciare il Paese. La misura è stata ritirata quattro mesi dopo e il leader indipendentista è riuscito così a tornare in Belgio.
Circa un anno dopo, nel maggio del 2019, Carles Puigdemont è stato eletto parlamentare europeo senza ricevere però l’investitura ufficiale, non essendosi potuto recare a Madrid a causa dell’eventuale conseguente arresto. Da parte della Spagna la carica dell’ex presidente catalano non è riconosciuta e per questo motivo non è accettata nemmeno l’immunità che teoricamente gli spetterebbe, come definito dall’assemblea di Strasburgo nel giugno dello scorso anno.
Ti potrebbe interessare anche -> Haiti: arrestati i presunti assassini del presidente Moise
L’immunità di Puigdemont era stata revocata sei mesi fa dal Parlamento europeo ma lo scorso luglio il Tribunale dell’Unione Europea aveva respinto la sospensione, con la motivazione che le autorità di uno Stato membro “non possono eseguire mandati di arresto europeo nei confronti dei deputati e consegnarli alla Spagna”. Per questo Gonzalo Boye, avvocato dell’ex presidente catalano, ha evidenziato su Twitter che l’arresto è stato effettuato sulla base di un mandato che in realtà è stato “sospeso”.
El President Puigdemont ha sido detenido a su llegada a Cerdeña donde acudía como eurodiputado; esta detención es en función de la euroorden de 14 de octubre de 2019 que, por imperativo legal -según establece el Estatuto del TJUE, se encuentra suspendida.
— Gonzalo Boye (@boye_g) September 23, 2021