«Almeno quattro squadre più forti di noi». Il portoghese mette le mani avanti per i giallorossi. Intanto servono i tre punti
Roma-Udinese, dove vederla
Roma-Udinese, dove vederla
Roma-Udinese, dove vederla– Mourinho non ne vuole sapere. A chi gli pronuncia la parola scudetto, il portoghese rimanda al mittente qualsiasi allusione e risponde, come anche nella conferenza stampa alla vigilia della partita contro l’Udinese allo Stadio Olimpico (diretta tv dalle 20:45 su Dazn), che per il titolo a fine stagione ci si deve rivolgere a quelle quattro o cinque squadre che sono più forti dei giallorossi, almeno secondo strategia dialettica di un maestro della comunicazione come l’attuale tecnico della Roma. Dopo la sconfitta con il Verona, l’allenatore non intende abbassare la guardia neanche contro l’Udinese di Luca Gotti, formazione che ha comunque messo in difficoltà la Juventus, per quanto la squadra di Allegri non stia vivendo un momento felice. Contro i friulani potrebbe scegliere cinque titolari con esperienze inglesi alle spalle. Imprescindibile Rui Patricio tra i pali, decisivo anche contro i gialloblù veneti, nonostante le tre reti subite, poi Smalling, Mkhitaryan e Abraham, del quale sono attesi gol decisivi. La partita sembra quella ideale, anche se l’attaccante finora non è stato al pari dei trequartisti, per quanto abbia subito capito gli schemi di gioco di Mourinho e si sia messo al servizio della squadra con la migliore professionalità che si richiede a un giocatore del suo livello. Dall’altra parte il tecnico dei fìriulani proverà a mantenere gli stessi equilibri in campo visti finora, anche se proverà probabilmente a cambiare qualche interprete. Chiaramente si tratterà di un’Udinese diversa da quella che ha perso malamente con il Napoli di Luciano Spalletti, ma non ci saranno stravolgimenti. Le novità potrebbero essere De Maio, Makengo e Beto dal primo minuto, uno per reparto, dal momento che il tecnico bianconero non oserebbe di più: da abile psicologo non vorrebbe far passare alla squadra il messaggio che i tanti cambi siano una bocciatura nei confronti di coloro che hanno giocato contro i partenopei, essendo molto differente il tasso tecnico degli azzurri, ora in un ottimo momento di forma per giunta. L’Udinese ha comunque bisogno di punti e proverà a seguire l’esempio della squadra appena presa in mano da Igor Tudor, che sembra aver subito rivitalizzato la formazione veneta, una squadra dai mezzi simili a quelli dei friulani.
Così in campo
Con queste premesse tattiche, i giallorossi fra le mura amiche giocheranno con il loro tradizionale 4-2-3-1, con Rui Patricio in porta e la coppia difensiva formata da Smalling e Mancini. Nel ruolo di terzini riconfermato Calafiori a sinistra, mentre a destra continuerà da titolare Karsdorp. In mediana i titolari Veretout e Cristante, mentre alle spalle del centravanti inglese Abraham tornerà dal primo minuto l’armeno Mkhitaryan, in compagnia del capitano Lorenzo Pellegrini, mentre largo a destra potrebbe partire titolare Perez al posto di Zaniolo, che entrerà probabilmente a partita in corso. Anche l’Udinese con tutta probabilità riconfermerà lo stesso modulo, con Gotti che riproporrà il 3-5-1-1. Pereyra sarà libero di correre e smarcarsi alle spalle di Beto mentre Makengo potrebbe essere appunto la mezzala simmetricamente opposta ad Arslan. Walace giocherà al centro della mediana, mentre Molina e Stryger Larsen saranno chiamati al lavoro sulle fasce, provando a tenere bassi gli esterni giallorossi. Per il portiere Silvestri in difesa giocherà così dal primo minuto il terzetto formato da Samir, Nuytinck e De Maio. La prova alla quale sono chiamati è tutt’altro che facile, ma i friulani hanno già dimostrato che in merito alla solidità difensiva possono battersi anche con le più grandi. Da vedere se quella con il Napoli sarà stata una partita indicativa per il rendimento della retroguardia di Gotti o semplicemente un passaggio a vuoto della formazione bianconera.
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