Papa Francesco ha rivelato ai Gesuiti slovacchi che durante la degenza in ospedale per l’operazione al colon alcuni prelati lo volevano morto: “Preparavano il conclave”.
Che in Vaticano ci sia chi rema contro Papa Francesco non è certo un segreto: nel corso degli ultimi anni le politiche poco conservatrici intraprese da Bergoglio hanno progressivamente diviso la Chiesa. E qualcuno tra le sante mura, mentre il pontefice argentino si trovava sotto ai ferri al Policlinico Gemelli di Roma per un delicato intervento al colon dovuto ai diverticoli, ha sperato di tornare alla Cappella Sistina per un nuovo conclave.
A rivelarlo è stato lo stesso Papa Francesco qualche giorno fa in occasione di un incontro a Bratislava con i confratelli Gesuiti. Il colloquio, che ha toccato diversi temi, dal complotto per un nuovo pontificato al matrimonio dei divorziati, passando per le coppie omosessuali, è stato reso noto dalla rivista della Compagnia di Gesù, “La Civiltà Cattolica”.
Il racconto di Papa Francesco sulle trame in Vaticano
Il fulcro della notizia risale alla sera di domenica 4 luglio. Mentre il Papa era ricoverato in ospedale per l’intervento chirurgico, alcuni prelati detrattori, convinti che Bergoglio avesse ormai le ore contate, si sono riuniti per iniziare a discutere del nuovo eventuale pontefice. L’operazione al colon tuttavia è perfettamente riuscita e Papa Francesco, che a dicembre compirà 85 anni, ha proseguito serenamente la sua convalescenza.
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“Grazie a Dio sto bene”, ha detto ai Gesuiti slovacchi. “Sono ancora vivo nonostante alcuni mi volessero morto. So che ci sono stati persino incontri tra prelati, i quali pensavano che il Papa fosse più grave di quel che veniva detto”, ha rivelato, aggiungendo che alcuni membri della Curia erano già pronti per il conclave. Secondo quanto scritto da Il Giornale, fonti autorevoli avrebbero confermato la notizia evidenziando che il pontefice argentino è a conoscenza del nome dell’alto prelato che ha organizzato la riunione.
Nel corso del colloquio a Bratislava Papa Francesco ha anche parlato delle numerose critiche che gli vengono mosse. “Mi accusano di non parlare della santità, che parlo sempre del sociale e che sono un comunista”, ha dichiarato per fare qualche esempio, spiegando di voler comunque andare avanti non per fare una rivoluzione, ma per fare ciò che sente di dover fare. “Posso meritarmi attacchi e ingiurie perché sono un peccatore – ha aggiunto – ma la Chiesa non si merita questo: è opera del diavolo”.
E l’ultimo attacco dei “corvi” della Curia sarebbe legato alle clamorose recenti voci di dimissioni, prontamente smentite da Bergoglio: “Non mi è nemmeno passato per la testa”. Le indiscrezioni sarebbero state fatte trapelare proprio da qualche prelato in Vaticano.