La lontra marina è un ottimo alleato per la lotta ai cambiamenti climatici. La conferma arriva dagli studiosi che hanno analizzato gli effetti positivi di questi Mustelidi e la loro capacità di proteggere interi ecosistemi. Un tempo le lontre venivano cacciate per ricavarne pellicce, oggi invece, la tutela di questi animali speciali rimane un’ancora di salvezza per il nostro pianeta.
La lontra marina come alleato del per l’equilibrio del nostro pianeta, una strada che si è fatta sempre più spazio tra alcuni scienziati che hanno studiato negli anni il comportamento e le abitudini di questi straordinari animali marini. La lontra marina è l’animale più peloso del mondo – tra il XVIII e il XIX secolo cacciato in larga misura e minacciato dai cacciatori di pellicce. Nei successivi decenni questa specie appartenente ai mustelidi ha riconquistato spazio e centralità negli oceani, anche se, ancora oggi, la specie non copre una buona parte delle acque globali. Questi animali hanno la capacità di mangiare tanto, poiché essendo privi di grasso riescono a riscaldarsi in modo sufficiente, così facendo, il loro impatto sul pianeta è molto positivo. Inoltre questi animali marini aiutano l’equilibrio dei ecosistemi di alghe nell’Oceano Pacifico settentrionale, come ha spiegato alla BBC Future Brent Hughes, un ecologo marino della Sonoma State University in California.
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Allo stesso tempo, spiegano gli studiosi, questi animali, oltre a proteggere le alghe, possono anche usufruirne. Inoltre, le lontre mangiano grandi quantità di ricci marini che, come spiega Heidi Pearson, una biologa marina, contribuisce a mantenere l’equilibrio nell‘ecosistema, poiché, essendo le lontre mangiatori di granchi, annullano l’effetto negativo di questi sulle alghe, preservandole. Le lontre si sono così conquistate il titolo di alleati dell’ecosistema marino.
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Ma le sorprese che questa specie ha riservato ai ricercatori, in questo e nello scorso secolo, è quello che vede le lontre dotate di un sistema naturale di immagazzinamento dell’inquinamento, soprattutto per la loro capacità di immagazzinare carbonio. Come spiega la BBC Future, nel 2012, un gruppo di ecologisti ha pubblicato uno studio che indicava come potenziali sequestratori di carbonio le lontre marine. La ricerca si basava sul tasso di crescita delle alghe e della densità, in due differenti contesti: uno abitato dalle lontre e l’altro invece disabitato da quest’ultime. I risultati hanno dimostrato che, nelle zone abitate dalle lontre marine, il tasso di immagazzinamento di carbonio andava da e da 4,4 a 8,7 milioni di tonnellate di carbonio su 51.551 chilometri quadrati, rispetto allo studio effettuato senza la presenza delle lontre. Le lontre, preservando le alghe, permettono a queste di immagazzinare grandi quantità di carbonio, creando così un impatto positivo sul clima. L’unica nota negativa di questa specie è dovuta però proprio alla massiccia quantità di cibo assunto che può in parte avere un impatto negativo sulla pesca e su altre specie. Intanto però gli studiosi continueranno a concertarsi su questa